” I Peccatori ” – Recensione in Anteprima. Al Cinema dal 17 Aprile 2025

16 Apr, 2025

Cercando di lasciarsi alle spalle le loro vite travagliate, due fratelli gemelli tornano nella loro città natale alla ricerca di un nuovo inizio, ma lì scopriranno che un male ancora più grande è pronto ad accoglierli nuovamente. “Continua a ballare con il diavolo… un giorno ti seguirà fino a casa”.

Il film parla della cultura afroamericana partendo da un determinato periodo storico, gli anni ’30 subito dopo la legge sulla segregazione razziale, in cui c’era un clima di ostilità tra le persone per il colore della pelle. In quel periodo era molto importante l’affermazione attraverso il potere che si otteneva con una vita fuorilegge e il rispetto. Il tutto viene raccontato in maniera decisamente altisonante a livello di spettacolarità nella messa in scena e nei toni scelti tra interpretazioni sentite di uomini e donne che hanno vissuto vite di difficoltà ma che cercano di affermarsi. Un modo per impugnare il proprio destino e dimostrare il proprio valore è attraverso i canti e balli della musica blues e dove tutto viene esaltato, compresi i sentimenti dei personaggi. Il film non è mai eccessivamente pesante o serioso, evita di voler essere relegato al genere drammatico di “gangster & pupe” e non vuole mai essere un monito moralistico contro un certo tipo di leggi e violenze. Tale aspetto è un bene perché ci prepara al meglio all’ultimo parte dove il film decide di virare decisamente al genere horror introducendo vampiri e action con toni quasi da fumetto.

Il regista Ryan Coogler evoca tempi del passato tra credenze popolari e riti magici andandole ad accostare alla musica blues e jazz imbastendo canti di gruppo, momenti musicali che raccontano stati d’animo e veicolano sentimenti. Il tutto viene attualizzato non tanto nei modi o nella trama ma solo nella messa in scena creando un mashup tra soprannaturale, azione, sparatorie, sangue, blues e tanto altro. L’intensità scenica riempie lo schermo grazie al fatto che il film è girato in IMAX e la forza vibrante arriva al pubblico sia nella sua componente più emotiva tra i vissuti e i drammi dei personaggi sia nella sua carica più dirompente nella violenza e nei balli scatenati a suon di musica grazie ad una colonna sonora curata da Ludwig Göransson.

Tutto è una grande metafora e sebbene ad un certo punto entrano in scena creature della notte che succhiano il sangue, possiamo affermare che il film rimane ancorato nel suo voler essere un’analisi molto intelligente delle relazioni razziali nel profondo Sud usando questi mostri per raccontare dei veri demoni presenti in quel periodo quali l’odio e la paura del diverso. Il regista riporta nuovamente in scena i contrasti razziali a lui molto cari ma vengono ben incastonati e inglobati in un film che procede tra gangster, violenza e religione.

“I Peccatori” inizia come una storia realistica, prendendo il punto di vista di uomini che tornano a casa per fare soldi aprendo un locale di ballo per la comunità ma piano piano i momenti più estrosi fatti di balli iper culturali attraverso quelli che potremmo definire veri viaggi nel tempo che uniscono le popolazioni, aumentano per poi aggiungere un’esplosione di splatter nel terzo atto. I momenti musicali lasceranno il pubblico a bocca aperta per quanto siano creati in maniera altisonante e pieni di significato e la parte action fa il suo lavoro d’intrattenimento e sebbene tutto questo potrebbe creare un vero “corto circuito” negli spettatori, si rimane talmente presi dalla storia che il mix di stili e situazioni risulta alla fine fluido, magnetico e di profondo significato.

Andrea Arcuri