Lo spettacolo inizia come un thriller. Un uomo di spalle, inginocchiato e a braccia alzate in segno di resa, viene umiliato e poi ucciso. Viene subito da chiedersi: chi sono i protagonisti in scena?
L’ unica, sola certezza è che “the king is dead” come recita la scritta luminosa sulla facciata del palazzo che fa da scenografia.
Cosa è successo, nel dettaglio senza lasciare nulla nel vago, lo scopriremo piano piano con una ricostruzione minuziosa degli eventi che hanno portato all’omicidio. Il re è morto mentre si trovava all’ estero. Non potendo contare sul medico di palazzo, per le dovute pratiche, se ne cerca uno nelle vicinanze. L’ unico dottore disponibile nell’immediato è un veterinario specializzato nella cura dei maiali. Non si ha tempo di andare per il sottile. Quello che importa è che sia in grado di certificare la causa di morte, che deve essere data con certezza per naturale. In realtà il re è stato ucciso dai suoi stessi consiglieri. Al medico incaricato non è necessario riflettere molto per capire che questa incombenza, capitatagli per caso, potrebbe diventare per lui un modo per vendicare i soprusi e le angherie che la monarchia con l’ esercizio del suo potere infligge, da sempre, al popolo sul quale regna. L’ anello debole e il grimaldello per scardinare il meccanismo è rappresentato dall’erede. Un giovane cocainomane inetto stupido manovrabile e suggestionabile con poco. Non ha però fatto i conti con una verità incontrovertibile: il potere quando lo si maneggia fa diventare le persone completamente diverse e anche per il giovane rampollo non ci sarà un destino diverso. Da burattino diventerà presto uno spietato carnefice.
Il povero medico dei maiali subirà la stessa sorte che hanno i ribelli. Uno spettacolo che ha la stessa presa sul pubblico di un concerto rock o di un action movie. Senza pause o inutili lungaggini si mette in scena un macabro disegno che riproporrà lo stesso ordine perpetuo di chi ha diritto a governare e chi invece deve solo ubbidire. Bravi i protagonisti soprattutto Luca Bizzarri in un ruolo complesso che lo affranca dalla sua consueta impostazione comica.
Perfetto Francesco Montanari che gioca un doppio ruolo interagendo con lui in un faccia a faccia ad alta tensione.
Virna Castiglioni per Global Story Telling