” Prophecy “. Recensione in Anteprima. Al cinema solo il 24, 25 e 26 Marzo 2025.

21 Mar, 2025

Arriva sul grande schermo la storia di “Paperboy”, un misterioso individuo il cui volto nascosto da un foglio di giornale appare in brevi video nel web in cui denuncia ingiustizie e fatti di cronaca preannunciando la punizione dei colpevoli. Gli spiragli per capire la sua identità sono pochissimi, ma Paperboy riesce pian piano a conquistare seguaci e sostenitori che come lui hanno sete di verità e di giustizia.

Autori, registi e produttori che in Italia provano a fare qualcosa di differente dai soliti generi (commedie volgari e/o dramma medio-borghesi) vanno premiati anche solo provando ad avvicinarsi a film di questo genere. Jacopo Rondinelli aveva diretto nel 2018 l’interessante “Ride” girato in action cam in prima persona che raccontava in maniera adrenalinica e senza un attimo di tregua una corsa tra i boschi del Trentino Alto Adige in moto da cross. Successivamente si è poi concentrarsi sui videoclip per autori importanti come Negrita, Malika Ayane o Max Gazzè. Il fatto che dopo il suo primo film da regista, tranne un docufilm del 2019 dal titolo “La Giostra dei Giganti”, sia tornato a fare videoclip può essere certo una scelta autoriale ma è anche chiaro segno che il cinema Italiano e il suo pubblico è chiuso a esperimenti controversi e diversi rispetto ai soliti canoni. “Ride” infatti era stato accompagnato dall’uscita di videogiochi, comics con copertine a tiratura limitata, un gioco di carte anche un librogame per essere pensato come una trilogia. L’accoglienza da parte della critica ha totalmente snobbato tale operazione bollando il film come troppo estremo per il nostro cinema così da portare il pubblico a non considerarlo per niente e lasciarlo finire nell’oblio.

Anche ” Prophecy ” è concepito come un prodotto diverso da tutto quello che la produzione Italiana ha mai visto puntando a portare sul grande schermo un supereroe che nasce da un manga e ambientandolo sul nostro territorio (l’originale si svolge a Tokyo) e raccontare della nascita di un personaggio che combatte i potenti per elargire ai poveri, parla di soprusi dei più poveri e rivelare segreti dei potenti e il tutto tramite un’operazione complicata contro la polizia che cerca di fermare questo gruppo chiamato “Paperboy”.

Certamente il film ha alcune pecche oggettive di forma e di aspetti forse troppo forzati. I personaggi sono scritti e recitati a volte in maniera macchinosa e diventano in molti punti delle esagerazioni di stereotipi. Alcune situazioni sono al limite del credibile con momenti in cui gli attori recitano in maniera scolastica (più che altro le comparse e poco i protagonisti che risultano azzeccati) anche se il personaggio della Detective forse risulta davvero troppo giovane seppur interpretata in maniera convincente da Federica Sabatini.

La storia è certo di alto profilo e anche fedele al manga originale ma risulta troppo classica nei suoi risvolti con aspetti che sono ridondanti per averli visti sviluppati troppe altre volte in tantissimi film e serie tv. Manca l’elemento originale che davvero riesca a conquistare un pubblico ormai abituato e quasi atrofizzato da tanti film sui supereroi o su lotte di classe. Tale aspetto rende ancora più evidenti certi limiti tecnici e di forma del film facendogli perdere la presa del pubblico nella sua poca credibilità e originalità. Una certa approssimazione dei contenuti, la recitazione non sempre all’altezza e una regia che cerca di essere sempre in movimento ma risulta a volte confusionaria sono gli aspetti che rendono il film purtroppo non riuscito del tutto e che fanno perdere quella che poteva davvero essere un’incursione del cinema Italiano in un genere ancora poco sfruttato. Questo non significa che bisogna perdere le speranze, “The Prophecy” è un ottimo punto di partenza, valido per molti motivi da cui partire.

Andrea Arcuri