Cineteca di Bologna in collaborazione con RTI e Mediaset Infinity porterà nelle sale italiane il restauro di “Fantozzi”

14 Mar, 2025

Il 27 marzo 1975 usciva Fantozzi. Per festeggiare il primo, leggendario capitolo della saga cinematografica del Ragioniere, la Cineteca di Bologna, in collaborazione con RTI e Mediaset Infinity porterà nelle sale italiane il restauro di Fantozzi, proprio nel giorno del 50° anniversario dell’uscita del film: giovedì 27 marzo 2025.

Promosso dalla stessa Cineteca di Bologna, in collaborazione con RTI e Mediaset Infinity, il restauro di Fantozzi – che sarà prossimamente disponibile su Mediaset Infinity – è stato realizzato dal laboratorio L’Immagine Ritrovata, con la supervisione di Daniele Ciprì per la color correction.

Proprio giovedì 27 marzo, alle ore 19 al Cinema Barberini di Roma – dove lo stesso giorno di 50 anni fa si tenne  la prima del film – ci sarà una serata speciale con la proiezione di Fantozzi, accompagnata dalla figlia di Paolo VillaggioElisabetta, dal figlio del regista del film Luciano SalceEmanuele, dall’attore Plinio Fernando, che lungo tutta la saga ha interpretato la figlia di Fantozzi, Mariangela, dall’autore dell’indimenticabile colonna sonora Fabio Frizzi, da Daniele Ciprì, regista e direttore della fotografia che ha curato il restauro, coordinati dal critico Marco Giusti.

All’interno della serata sarà inoltre presentato Fantozzi: Batti lei, il gioco creato da Andrea Angiolino, sviluppato da Ravensburger e realizzato in collaborazione con la Direzione Brand Extension Mediaset per celebrare i 50 anni dall’uscita del film nelle sale.

Tratto dai due romanzi che Paolo Villaggio pubblicò per Rizzoli nel 1971 (Fantozzi) e nel 1974 (Il secondo tragico libro di Fantozzi), il film Fantozzi fu affidato alla regia di Luciano Salce.

Entrato di diritto nell’immaginario collettivo, Fantozzi è un vero e proprio eroe nazionale. Lo è stato fin dall’inizio e, a quanto pare, continuerà ad esserlo perché quella straordinaria scintilla d’intelligenza da cui è nato non si è lasciata imbrigliare dalle circostanze dell’Italia degli anni Settanta che viene ritratta.

Le disgraziate vicende che mette in scena sono, a distanza di cinquant’anni, ancora sulla bocca di tutti: l’autobus al volo, la partita scapoli contro ammogliati, il veglione di Capodanno, la partita a biliardo col Catellani… e via dicendo, fino alla conversione comunista di un Fantozzi armato di eskimo, sciarpa rossa e capello lungo che si presenta al cospetto di un Megadirettore Galattico già sulla via della santità.

“Fantozzi non era commedia – ha detto Paolo Villaggio – era un film un pochettino atipico, con una cattiveria, una ferocia nei riguardi dei disgraziati, che si è realizzata in pieno”.