” Mr. Morfina ” – Recensione in Anteprima. Al Cinema dal 27 Marzo 2025.

14 Mar, 2025

Nate (Jack Quaid) è un uomo comune con un dono unico: non sente dolore. Quando la ragazza dei suoi sogni viene rapita, questa peculiarità diventa la sua arma più potente per salvarla.

Un film di questo tipo funziona davvero se si riesce a mettere da parte quel senso di credibilità ma soprattutto quella consapevolezza che tutto sommato una buona percentuale di quello che andremo a vedere e succederà, lo abbiamo visto tantissime altre volte in modo uguale solo che stavolta cambiano i protagonisti e un piccolo dettaglio che ne detta e giustifica la messa in scena. Il fatto che il personaggio di Jack Quaid non provi dolore è solo un pretesto per farlo prendere e sbattere da ogni parte, procurargli tagli e ossa rotte da personaggi sempre più grossi di lui e vedere e vedere le sue reazioni.

Tantissime gag sono legate alla capacità recitativa del protagonista e un suo piglio comico nell’avere reazioni di stupore e non di dolore. Tutti quanti attorno a lui si affannano per ucciderlo e le situazioni e i contesti si fanno variegati e strambi ma anche se è evidente che i registi Dan Berk e Robert Olsen aspirano a quel livello di assurdità, il senso di dover stare entro certi cardini e fornire alcuni passaggi va a limitare davvero la forza e la bellezza a cui poteva aspirare.

Troppo discontinuo perché ogni tanto è bene dare un po’ di trama che poi risulta classica e prevedibile, personaggi che entrano in scena in modo plateale riuscendo ad avere il coraggio necessario come se nulla fosse e cavandosela sempre in ogni situazione, poliziotti che dovrebbero fare il loro dovere eppure c’è sempre quello che capisce e comprende la situazione reale al di là dei sospetti…si potrebbe andare avanti con altri esempi e forse quello più eclatante è legato al personaggio femminile e il suo percorso che risulta forzato e ancora una volta obbligato nel voler dare al pubblico i soliti risvolti romantici.

Ogni volta che il film sembra prendere una strada davvero originale al di là dei momenti caotici di combattimenti e inseguimenti vari, ecco che qualcosa ci delude e riporta tutto nei soliti binari prestabiliti. Però le risate continue per certe situazioni assurde e la simpatia che Jack Quaid indubbiamente suscita, portano avanti la storia e alla fine ci si scopre essere arrivati alla fine per poi dimenticarsi di quello che abbiamo visto subito dopo.

Andrea Arcuri