” Honor Society ” – Recensione. Disponibile su Paramount+ .

28 Dic, 2024

L’unico obiettivo di Honor è entrare ad Harvard. Per ottenere la lettera di raccomandazione, mette in atto un piano per eliminare i suoi concorrenti. Tutto funziona fino a quando le cose prendono una svolta inaspettata e si innamora di uno di essi.

Il genere di pellicole che parlano di adolescenti e problematiche scolastiche è ben definito e il più delle volte vengono realizzati in modo banale e classico. Ogni tanto però viene fuori un film che brilla di luce propria per la scelta del cast, per estetica o una riuscita scelta di accadimenti uniti a dialoghi arguti tanto attuali in modo pungente e significativo. ” Honor Society ” riesce perfettamente a cogliere tutto questo e ripetere quello che ad esempio era stato in maniera altrettanto perfetta “Mean Girls” nel 2001 e che vogliamo ricordare potete trovare su Paramount+ . 

Il film non è solo esilarante per la sua costruzione a livello di sceneggiatura saltando di personaggio in contesto in modo funzionale ma la scelta di rompere costantemente la quarta parete porta un valore aggiunto riguardo la velocità narrativa e dei dialoghi ricercati. Il cast poi è fatto di giovani attori che sanno recitare, non bisogna mai darlo per scontato, e che costruiscono personaggi complessi e dove la giovane Angourie Rice in coppia con Gaten Mattarazzo (per una volta fuori dalla serie cult che lo ha fatto conoscere al grande pubblico) si distinguono centrando su di loro il focus del film in maniera funzionale e precisa. 

Una commedia di formazione come tante ambientata in un liceo ma che porta avanti una storyline machiavellica (si ricorda anche “Easy A” con Emma Stone) ma anche nomi illustri come John Hughes degli anni ’80. Non stiamo parlando di un film sempre buono con tutti che fa del pensiero progressista e inclusivo il suo obiettivo primario, qui gli adolescenti sono calcolatori e subdoli. A differenza di quello che si potrebbe pensare cioè che gli adolescenti sono stupidi e sboccati, il film non usa mai la volgarità per conquistare il pubblico con battute d’effetto e spinge sul cinismo per parlare della società con tanta autoironia ma non ha paura di abbracciare la parte più emotiva senza vergogna.   

“Honor Society” regala al pubblico un prodotto tanto contorto che parla in maniera adulta (chi ha detto che i film per adolescenti non possono esserlo?) quanto interessante e di ottimo intrattenimento. Riesce a sovvertire alcune aspettative e tiene l’espediente della rottura della quarta parete per molto tempo (quante volte vi è capitato che iniziasse in questo modo per poi sparire totalmente) a cui vogliamo perdonare un certo tipo di prevedibilità soprattutto nel finale. 

Andrea Arcuri