” Piece by Piece ” – Recensione in Anteprima. Al Cinema dal 5 Dicembre 2024.

4 Dic, 2024

Un documentario autobiografico realizzato coi mattoncini LEGO® può sembrare una scelta poco convenzionale, ma non la è se il film parla del famoso musicista e produttore Pharrell Williams. La sua fama di eccentrico lo precede, quindi non stupisce affatto questa sua scelta.

Piece by Piece è un biopic brillante e intelligente, pieno di canzoni, colori e idee. Il documentario esplora le sue leggendarie collaborazioni, la sua influenza sul mondo dell’hip-hop, del pop e dell’R&B e il suo ruolo di trendsetter. Tutto questo raccontato in modo originale attraverso un mondo di mattoncini, dove ogni momento chiave della sua vita e della sua carriera prende forma in modo creativo e giocoso.

Pharrell Williams è probabilmente uno degli artisti più influenti nella cultura pop contemporanea, non tutti necessariamente conoscono il suo nome, ma le sue melodie, senza saperlo, sono risuonate nelle nostre teste per diversi mesi. Basti pensare al fenomeno della canzone Happy, diventata virale in breve tempo, al ritmo della quale le persone di tutto il mondo si radunavano per ballare nella propria città per poi caricare i video online. Ha prodotto e composto le colonne sonore della quadrilogia di Cattivissimo Me, Il diritto di contare, The Amazing Spiderman, e Il Re Leone (del 2019).

Lui è “l’uomo con il cappellino”, artista poliedrico, ora diventato anche direttore creativo di Louis Vuitton. Non è quindi solo uno dei produttori di maggior successo della scena musicale, ma anche un designer, co-fondatore di ben due fashion label, la Billionaire Boys Club e Ice Cream Footwear, di un brand di skin-care, Humanrace, e del collettivo I am Other.

La pellicola è diretta e co-prodotta da Morgan Neville – Premio Oscar per il documentario 0 Feet from Stardom – ed è senza dubbio un’esperienza cinematografica unica che invita il pubblico a tuffarsi nella vita di questa icona pop lasciandosi incantare dai colori e dalla fantasia. Attraverso la lente dell’animazione LEGO®,il film ha la possibilità di mostrarci personaggi importanti della vita di Pharrell che non ci sono più, come la nonna, che ha avuto un ruolo importantissimo nella sua vita. Il biopic parte dall’infanzia dell’artista, dal suo avvicinarsi alla musica per poi trovare quelli che diventeranno i suoi compagni di avventura, fino al suo incredibile successo, rappresentando i momenti chiave della sua vita. Il film è stato realizzato con l’animazione Lego e per l’occasione sono stati creati nuovi pezzi per meglio rappresentare alcuni personaggi e strumenti musicali.

Il progetto trova senso in questa audace scelta narrativa suggerendo una riflessione sulla creazione e sul modo in cui l’artista decostruisce per poi ricostruire fino a trovare il tono giusto, la direzione giusta, quella che trasformerà un pezzo in un inno generazionale. L’animazione regala la possibilità di rendere più accattivante la visione anche per chi conosce poco il personaggio. Per questo seguire le riflessioni di Pharrell, sulla vita, il dolore, l’amore, l’arte e la musica è più semplice. Visivamente riuscito, colorato e ritmato, l’unica pecca che gli si può trovare è che forse può sembrare un’agiografia senza troppe sfumature, cosa che spesso accade con le autobiografie. In fondo il film finisce per girare in tondo, sfoggiando personalità dello spettacolo che ci ricordano che stiamo parlando di un genio eccentrico. Ad esempio non viene menzionata la controversia per plagio legata al brano Blurred Lines del 2013, copiato da Got to Give It Up, la hit del 1977 di Marvin Gaye.

Oltre alla voce di Pharrell Williams, in Piece by Piece ci sono anche quelle di altri artisti famosi che interpretano se stessi, tra cui Gwen Stefani, Kendrick Lamar, Timbaland, Justin Timberlake, Busta Rhymes, Jay-Z, Snoop Dogg, N.O.R.E. e Daft Punk.

Piece by Piece è il quinto film realizzato con i Lego. Oltre a prestare la propria vece e co-produrre il film, Pharrell Williams ha anche composto dei brani originali per la colonna sonora.

A cura di Cinzia Zagato per Global Story Telling .