L’estate è appena iniziata sulla costa dell’Agro Pontino quando la scomparsa della sedicenne Elena getta un’ombra sulla piccola comunità. Data la sua natura ribelle, sia la polizia che i suoi amici pensano che si tratti dell’ennesimo tentativo di fuggire da una provincia soffocante…ma si sbagliano.
La scelta narrativa è chiara. Partendo dalla ricerca della verità riguardo la scomparsa di Elena per portare avanti un racconto corale che esplora le vite di un gruppo di adolescenti e delle loro famiglie con la particolarità che ognuno di loro possiede un pezzo di storia di qualcosa di più grande. Tra bugie, malumori, dispetti, invidie, amori e tradimenti ecco che conosciamo una moltitudine di realtà e identità con i tanti problemi che affliggono i giovani d’oggi ma anche le loro famiglie.
Ovviamente i cliché sono tanti così come alcune esagerazioni nei comportamenti o nelle caratterizzazioni ma è anche vero che tutto viene portato avanti nel giusto mix riuscendo a interessare il pubblico sul mistero da risolvere ma anche sulle vite di questi giovani magari con alcune preferenze di simpatia riguardo altri. Attraverso ogni difficoltà, gioia e delusione dei giorni nostri compresi la violenza di genere, il bullismo e l’accettazione di sé ecco che abbiamo di fronte una moltitudine di aspetti che inevitabilmente ci colpiscono, o ci hanno coinvolto in passato, su cui riflettere.
Dall’altra parte può essere l’effetto straniante per la troppa abbondanza di spunti e in effetti alcuni di questi passaggi e argomenti vengono superati e affrontati in modo troppo banale e veloce per lasciare davvero il segno. Tale colpa è legata alla scelta di mettere troppo ad ogni costo e dei dialoghi, forse viziati da una eccessiva voglia di essere fedeli alla realtà giovanile, risulta artefatta e poco realistica.
Menzione d’onore va assolutamente fatta per la colonna sonora. Fabri fibra ha supervisionato il progetto scrivendo anche la magnifica “Adorazione” come colonna portante con l’aggiunta di altri artisti come Madame che ha contribuito con “Quanto forte ti pensavo” e “Ghost Town”. Abbiamo così tantissima musica trap e beat urban tanto amata dalla GenZ e la dimostrazione che spesso un elemento “tecnico” come appunto la componente musicale se ben fatto può aiutare a creare una vera identità ad un lavoro come questo.
La serie riesce a trasmette la componente più profonda del libro da cui è tratta ma bisogna sempre ricordare che letteratura e serie/film sono due linguaggi differenti. Bisogna attuare delle modifiche struttura e a volte drammaturgiche.
“Adorazione” funziona come intrattenimento e chi ha amato il romanzo di Alice Urciuolo ritroverà tutti i suoi intrighi e personaggi. Peccato che non riesca ad essere davvero incisivo a causa di forzature e una tendenza a parlare come i giovani in modo però troppo banale senza cercare di fargli fare un passo in più di maturazione.
Andrea Arcuri