” Tomb Raider: La leggenda di Lara Croft ” – Recensione. Disponibile su Netflix dal 10 Ottobre 2024

11 Ott, 2024

Ambientata dopo gli eventi della popolare trilogia di videogiochi Tomb Raider Survivor (Tomb Raider, Rise of the Tomb Raider; Shadow of the Tomb Raider) e segue un nuovo capitolo della vita dell’eroina giramondo nel ruolo dell’iconica avventuriera. Lara Croft ha abbandonato i suoi amici per intraprendere avventure in solitaria sempre più rischiose. Ma deve tornare a casa quando a Croft Manor si verifica il furto di un pericoloso e potente artefatto cinese da parte di un ladro con un inquietante connessione personale. 

C’è la chiara intenzione di portare avanti la storia come se fosse un videogame fatto di livelli da superare e una moltitudine di scenari da scoprire. Anche alcuni personaggi hanno la funzione di entrare in scena giusto per dare alcune informazioni, una sorta di nuovo obiettivo a Lara per poi sparire e magari non farsi vedere più. La trama diventa così una corsa contro il tempo continuo con risvolti fantasiosi con la voglia di intrattenere il più possibile mettendo nel mezzo più avventura possibile.

A livello di animazione non siamo di fronte ad un prodotto rivoluzionario o particolarmente originale. Si lascia vedere, scorre senza tanti intoppi e si dimentica altrettanto facilmente.

La serie offre una nuova avventura coinvolgente con tantissima azione nello spirito del personaggio e senza dimenticarsi quello che il pubblico conosce di questo personaggio tra le continue incursioni nelle tombe, le maledizioni, i nemici implacabili  ma anche la caparbietà di Lara e quel senso d’avventura continuo e di ampio respiro.

Si nota però un’incapacità di bilanciare bene i suoi toni più leggeri con punte drammatiche. Il passaggio tonale tra queste due anime è spesso repentino, attribuito a personaggi specifici e passaggi obbligati ma manca un senso di continuità e di crescita di certi sentimenti. Infine è inevitabile che il senso d’avventura continuo funziona se adattato a qualcosa di corto come un film dove un certo ripetersi di situazioni finisce prima che ce ne accorgiamo perché se allungato a qualcosa di più duraturo (serie o videogame) e si rischia che il pubblico si stufi di alcuni meccanismi ridondanti a meno che non si ha la possibilità di giocarlo in prima persona.  

 

Andrea Arcuri