“CUTRO CALABRIA ITALIA” in programma il 3 ottobre su Rai3 e disponibile su RaiPlay

1 Ott, 2024

Il 31 dicembre del 2023, nel suo discorso di fine anno, il Presidente Sergio Mattarella, riferendosi a quell’ennesima strage nel mediterraneo avvenuta a pochi metri dalle rive di Steccato di Cutro, ha detto: «I valori che la Costituzione pone a base della nostra convivenza e che appartengono all’identità stessa dell’Italia li ho visti testimoniati da tanti nostri concittadini. Li ho incontrati nella composta pietà della gente di Cutro».

E Papa Francesco non ha fatto mancare il suo monito: «Rinnovo il mio appello affinché non si ripetano simili tragedie, i trafficanti di esseri umani siano fermati e non dispongano della vita di tanti innocenti. I viaggi della speranza non si trasformino mai più in viaggi della morte. Che il Signore ci dia la forza di capire e di piangere».

Per Mimmo Calopresti “c’è solo un modo di gestire il fenomeno migratorio ed è attraverso l’umanità. C’è qualcosa che è più potente delle leggi e della politica ed è il rapporto fra le persone. Per questo ho ritenuto importante documentare le conseguenze del naufragio, gli approdi e l’accoglienza della popolazione locale”.

Quella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023 il caicco Summer Love, partito da Izmir, in Turchia, con oltre 180 persone a bordo, si schiantò contro una secca tra le alte onde della tempesta e naufragò davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro: persero la vita 94 migranti, tra cui 34 minori. Imprecisato fu il numero dei dispersi.

Mimmo Calopresti col suo doc intende sia raccontare una visione dei fatti – le azioni positive della popolazione di Cutro e delle istituzioni locali – sia segnare un legame con episodi della Storia del cinema italiano, quelli delle ambientazioni pasoliniane nelle terre di Calabria: anche a Cutro, Pasolini girò, nel 1964, il Vangelo Secondo Matteo.

Così il regista Mimmo Calopresti consegna il film al pubblico: “Ricordare e mai dimenticare, solo così riusciamo a dare un senso a una tragedia come quella avvenuta a Cutro. Ricordare chi non c’è più, raccontare le storie di chi era su quel barcone che si è sbriciolato sulla spiaggia di Steccato di Cutro. Raccontare tutta quella gente che si è data da fare per dare una mano ai superstiti, che si è mobilitata per giorni per ricostruire e recuperare i brandelli di vita che arrivavano dal quel mare che ha ululato per giorni e notti. Trovare un senso a quel che è successo facendo la sola cosa che so fare: raccontare”.

Come è noto, Pier Paolo Pasolini aveva già presagito tutto:

Alì dagli Occhi Azzurri
uno dei tanti figli di figli,
scenderà da Algeri, su navi
a vela e a remi. Saranno
con lui migliaia di uomini
coi corpicini e gli occhi
di poveri cani dei padri
sulle barche varate nei Regni della Fame. Porteranno con sé i bambini, e il pane e il
formaggio, nelle carte gialle del Lunedì di Pasqua. Porteranno le nonne e gli asini, sulle
triremi rubate ai porti coloniali.

Sbarcheranno a Crotone o a Palmi,
a milioni, vestiti di stracci
asiatici, e di camice americane.

Subito i Calabresi diranno,
come malandrini a malandrini:
“Ecco i vecchi fratelli,
coi figli e il pane e formaggio!”
Da Crotone o Palmi saliranno
a Napoli, e da lì a Barcellona,
a Salonicco e a Marsiglia,
nelle Città della Malavita.

(…)
da PROFEZIA di Pier Paolo Pasolini – 1962