CRIMSON VEIL ” Hex ” – Recensione. Disponibile in Vendita.

28 Set, 2024

Unendo growl death con paesaggi sonori eterei ed elementi di rock progressivo,  i Crimson Veil hanno stupito il pubblico con la loro interpretazione unica del metal. Per il loro debutto mondiale si sono unite ai Lordi come parte del loro Unliving Picture Show. Vestiti come divinità della luce e dell’oscurità, la band trasforma il palco in una scena sinistra di fiori, spine e teschi di animali. Descritte come “ritualistiche, persino sciamaniche”, le loro esibizioni dal vivo sono un mix di fragile bellezza e intensa energia che trascina il pubblico in un mondo ultraterreno da loro ideato.

 

Il gruppo si presenta con “ Hex ” che risulta essere molto orecchiabile e armonica. Grazie a cori ben gestiti, ipnotici al punto giusto e un sound pieno di effetti originali, la canzone è perfetta per introdurre l’ascoltatore in maniera decisamente soft rispetto ad altre che sicuramente il gruppo ci regalerà lungo l’ascolto. Ecco arrivare ” Ribbons ” accompagnata da un videoclip che vede le ragazze legate tramite la tecnica dello shibari, disciplina bondage giapponese in un contesto erotico, mentre cantano e il tutto avvolto da una magnetica e perfetta cromia di b/n. La canzone cantata in modo languido e suadente, si presta perfettamente a questa estetica perché è lenta nel suo progredire e nei movimenti sonori riuscendo anche a trasmettere una forte carica sessuale piena di significato soprattutto tramite le parole della canzone. In effetti le lunghe strofe possono essere tracotanti visto che lungo i sei minuti non ci sono momenti di assolo musicale ma la canzone ha uno stile ben preciso e lo porta avanti in maniera coerente. Anche della successiva ” Flinch ” è uscito un video promozionale. Stiamo parlando di un brano che mette in scena le tante qualità caratteristiche del gruppo tra violini che stridono, canto growl ed esplosioni strumentali che messe insieme danno un forte senso viscerale alla canzone nel suo essere multi stratificata. Il video è allo stesso tempo suadente nei suoi passaggi più lenti ed una regia leggera quanto inquietante nelle accelerazioni di montaggio e nei movimenti indiavolati dei componenti del gruppo.    

 

 

 

E’ il momento di ascoltare ” Shift ” e guardarci il video che l’accompagna. Un brano oscuro nelle sonorità e scura nella messa in scena. Sette minuti di musica a tratti disturbante per come viene resa, dal sentore viscerale e quando la parte musicale sovrasta il tutto in un lungo assolo di chitarra si viene totalmente rapiti da un turbine stordente nell’anima. Un brano che ha così una resa molto particolare, difficile da ascoltare ma allo stesso tempo ipnotico. Il video è molto underground con il gruppo che suona e canta chiuso in un garage e delle immagini in sovrapposizione. Ascoltando ” Illuminate ” abbiamo il sentore di una canzone costruita per essere armonica, orecchiabile nel suo andamento, mai esagerata nei toni e nel canto e per nulla disturbante; poi arriva il videoclip e tutto cambia. Un ballo dalle movenze classiche al centro di una stanza diventa presto un incubo inquietante tra occhi fissi, presenze spettrali e contorcimenti innaturali. Dopo aver visto queste immagini che non risultano scioccanti per la loro visione ma per quello che suscitano, non ascolterete più la canzone come prima. ” Opulence ” ha una prima parte in cui primeggiano atmosfere mistiche per poi lasciare spazio ad un viaggio negli abissi attraverso un canto growl. I suoni d’atmosfera si mischiano per trovare un suo equilibrio tra queste due anime in parte così profondamente contrastanti ma che il gruppo riesce a far coesistere. 

 

 

Joyless ” è uno di quei brani che punta molto sulla velocità e sulla componente più lugubre del gruppo. Possiede intermezzi più tranquilli ma sono solo momenti per poi portarci nuovamente in un turbine emotivo stordente soprattutto grazie ad una batteria che picchia forte e ne detta il ritmo. Siamo quasi alla fine ma c’è tempo per ascoltare  ” Awake ” ma soprattutto per lasciarci trasportare e cullare da questa canzone. Uno stile ancora una volta semplice e fatto di suoni d’atmosfera uniti da un ritmo sostenuto. Quando poi si aggiunge il violino ecco che entriamo in un mondo sonoro tutto nuovo fatto di esplosioni growl pesanti e musica ancor più veloce.  L’ultima canzone presente è ” Task ” che ci accompagna verso il finale lungo i suoi oltre 12 minuti di durata. inevitabile il fatto che ascolteremo stili, movimenti, sonorità e passi differenti in continuo mutamento. Tutto lo stile del gruppo viene quindi racchiuso in questo brano passando da un incipit lento e progressivo per poi esplodere pesantemente e ritornare ad un ritmo lento e languido. Siamo solo a metà e la seconda parte va più o meno a ripetere questo progredire con tonalità differenti.  

 

 

Tracklist : 

Hex 5:27

Ribbons 6:02

Flinch 4:02

Shift 6:19

Illuminate 5:24

Opulence  6:10

Joyless 4:29

Awake 5:47

Task 12:07

 

CRIMSON VEIL sono: 

Mishkin Fitzgerald | vocals

Garry Mitchell | guitars

Hana Piranha | electric cello

Anna Mylee | drums

 

Andrea Arcuri