“ City Hunter ” – Recensione in Anteprima. Disponibile su Netflix dal 25 Aprile 2024

19 Apr, 2024

La storia narra le avventure di Ryo Saeba, interpretato da Ryohei Suzuki, un noto “sweeper” che opera nella cruda criminalità della moderna Shinjuku a Tokyo. Equilibrando un atteggiamento tranquillo con una personalità divertente, Ryo affronta enormi sfide nel mondo della malavita. Misato Morita veste i panni dell’eroina Kaori Makimura in questa avventura carica d’azione. 

“City Hunter”, il leggendario manga che ha entusiasmato il Giappone e venduto oltre 50 milioni di copie, diventa un tanto atteso adattamento live action di produzione giapponese. Il personaggio di Ryo Saeba era un chiaro riferimento ai detective anni ’80 tanto sciupafemmine quanto sempre impeccabili in vestiti firmati. Veniva portata avanti una storia a tratti tragica con nemici pericolosi e spietati quanto divertente in alcuni aspetti soprattutto nella fissa del personaggio verso le donne.

Ci hanno provato in tanti a rendere questo personaggio a livello di film ma nessuno è mai riuscito a superare il manga d’origine oppure alcuni lungometraggi sempre di produzione Giapponesi come ad esempio “City Hunter The Movie : Angel Dust” uscito da poco tempo e di cui vi riproponiamo la nostra recensione :
https://www.globalstorytelling.it/2023/11/25/city-hunter-the-movie-angel-dust-recensione-presentato-al-fantasticon-film-fest-al-cinema-dal-1-gennaio-2024/. 

In questa versione si sente il forte desiderio di omaggiare questa saga nel miglior modo possibile ma per quanto lo sforzo sia lodevole, bisogna anche far presenti alcuni aspetti non riusciti del tutto. Le scene d’azione non riescono a distinguersi e si sente un certo limite probabilmente di mezzi e di budget, alcune parti non riescono ad appassionare come se bastasse solo replicare dialoghi e stilemi per attirare e soprattutto tenere incollati gli spettatori. La sceneggiatura prova a mettere in scena una storia originale e intricata ma manca davvero l’effetto sorpresa e una suspance che arriva a tratti. 

Purtroppo si sente che in questo caso siamo di fronte ad un prodotto di serie B che cerca di ripetere classicismi riconoscibili ai fan ma non spinge sull’azione originale o maggiormente curata. Resta certo il piacere di scoprire nuovamente questo personaggio in una “grafica” nuova che tutto sommato intrattiene per il tempo della sua durata e che si lascia vedere volentieri, giusto una volta e stop.

Andrea Arcuri