Un thriller western dal ritmo incalzante, un potente film politico, un inno alla libertà e alla difesa del territorio e delle tradizioni. Presentato nella Selezione Ufficiale Orizzonti Extra della 81esima Mostra del Cinema di Venezia e all’ultimo Rendez-Vous di Roma, “Il Mohicano” di Frédéric Farrucci con Alexis Manenti (Premio César come Miglior Attore Esordiente per “I Miserabili”) arriva nei cinema italiani dall’8 maggio con No.Mad Entertainment, in versione originale francese-corso con sottotitoli italiani.
Selezionato alla 73a edizione del Trento Film Festival (25 aprile-4 maggio), il film verrà presentato nelle sale dal regista Frédéric Farrucci e dall’attore protagonista nelle principali città italiane in un tour che partirà martedì 6 maggio dall’Istituto Francese di Firenze, per poi arrivare a Bologna (Cinema Teatro Galliera) e al Cinema Farnese Arthouse di Roma, giovedì 8 maggio alle ore 21.00, con un evento, moderato dal critico cinematografico Fabio Ferzetti, in collaborazione con il Fai Cisl che consegnerà loro il premio Menzione Speciale “Persona Lavoro Ambiente”. A chiudere il tour la proiezione e l’incontro con il cast, venerdì 9 maggio al Cinema Arlecchino di Milano.
Nell’opera seconda del regista corso, il protagonista Alexis Manenti (Maldoror, Le ravissement, e Premio César come miglior attore esordiente per I miserabili), interpreta uno degli ultimi pastori di capre sul litorale della Corsica, che si oppone con tutte le sue forze alla minaccia della mafia che vuole acquistare la sua terra per realizzare un progetto immobiliare, un uomo disposto a sacrificare la propria libertà pur di preservare i suoi ideali.
Dopo aver involontariamente ucciso l’uomo mandato a intimidirlo, diventa vittima di una spietata caccia all’uomo che si svolge dalle estremità meridionali a quelle settentrionali della Corsica, in piena estate. Con il passare dei giorni la leggenda di Joseph si diffonde in tutta l’isola grazie alla nipote (interpretata da Mara Taquin, già apprezzata in La Petite), diventando simbolo di una resistenza prima ritenuta impossibile. Completano il cast Théo Frimigacci, Paul Garatte e Marie-Pierre Nouveau.
«Joseph viene braccato perché dice di no – ha spiegato Farrucci – no alla speculazione, no alla cementificazione delle coste, no alla mafia. Non agisce per coraggio o per prendere una posizione politica. Agisce per istinto di sopravvivenza, per dare al suo territorio e alla sua identità un po’ più di tempo. È l’ultimo dei Mohicani. In un mondo dominato dagli interessi economici, il suo destino è prevedibile: è destinato a scomparire e a essere rapidamente dimenticato. A meno che, naturalmente, la sua resistenza non lo trasformi in leggenda».
«Questo film – così il regista durante i Rendez-vous, il festival del nuovo cinema francese – per me parla della lotta di classe tra un proletariato rurale e un ultraliberalismo che spazza via tutto sul suo passaggio e che ha solo delle preoccupazioni a breve termine e legate al denaro. Ovviamente, uno dei sintomi del capitalismo per me è la mafia. Era importante anche per me trattare questo aspetto, facendo attenzione a non romanticizzare la figura del criminale».
Splendidi panorami e lunghi silenzi che parlano trasportano lo spettatore in una storia che si pone come una rigida lotta ai soprusi, alle mafie, contro la cementificazione e la perdita delle tradizioni.
Sinossi: Corsica. Piena estate. Joseph è uno degli ultimi pastori del litorale. La mafia vuole la sua terra per un progetto immobiliare. Nonostante le pressioni, lui non cede. Non vuole che le tradizioni vadano perse. Quando uccide accidentalmente l’uomo venuto ad intimidirlo, è costretto a fuggire. Ha inizio allora una spietata caccia all’uomo dal Sud al Nord dell’isola. Grazie al supporto della nipote Vannina, Joseph diventa il simbolo di una resistenza prima d’ora ritenuta impossibile e la leggenda del “Mohicano” si diffonde in tutta l’isola.