“The Truth on Sendai City” in sala dal 16 aprile

15 Apr, 2025

Dopo le anteprime ai festival, dal 16 aprile distribuito da Bomar Studio arriva nelle sale italiane The Truth on Sendai City” primo lungometraggio dell’artista e regista bolognese Marco Bolognesi. Un’affascinate opera di animazione, realizzata con la fotografia di Daniele Ciprì e con le voci, tra gli altri, per la versione inglese, del celebre autore di fantascienza Michael Bruce Sterling e della scrittrice e attivista femminista Jasmina Tesanovic. Ambientato in un futuro distopico e surreale che si sviluppa tra arte contemporanea, cinema d’animazione e fumetto, mescolando tecniche artigianali con tecniche digitali, il film è prodotto da Bomar Studio con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission, e in collaborazione con Cineteca di Bologna e Bologna Musei.

 

Prima tappa il Cinema Rosebud di Reggio Emilia, mercoledì 16 aprile (ore 21), dove la proiezione sarà introdotta dal Prof Nicola Dusi docente di semiotica del cinema e dei media all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e dallo stesso regista. A seguire il Circolo del Cinema Metropolis di Fermo (12/05), il Cinema Apollo di Ferrara (14/05), Le Serre di Bologna (21/5); il Cinema Tiberio di Rimini (13/06) e successivamente anche Bergamo, Torino, Gorizia, Milano, Roma, Palermo, Siena, Perugia e Ravenna (per rimanere aggiornati sul calendario consultare: https://www.facebook.com/BOMARstudio?locale=it_IT

https://www.instagram.com/bomarstudio?igsh=d2xzZXg4dmUweGM0&utm_source=qr)

 

Premiato al Cinetech Future Fest di Opole e all’Hallucinea Film Festival di Parigi, The Truth on Sendai City è il cuore del progetto multidimensionale “Sendai City: The Truth” di Bolognesi. Il film dà vita all’immaginario costruito in oltre vent’anni dall’artista attraverso pittura, fotografia e scultura, ambientando la narrazione in una megalopoli cyberpunk ispirata alla Trilogia dello Sprawl di William Gibson. Diviso in tre episodi — Amore, Potere e Libertà — il film racconta la stessa vicenda da tre punti di vista, con protagonisti un sergente innamorato, una comandante assetata di potere e una ribelle in cerca di libertà, sullo sfondo di una città popolata da cyborg, robot e creature mutanti governate dal misterioso Grande Cervello. Omaggio al cinema di fantascienza degli anni ’60 e ’70, il film si distingue per una tecnica unica che fonde 2D, 3D, digitale e artigianato, rielaborando centinaia di fotogrammi d’epoca (da film di fantascienza anni ’60 e ’70) per creare un’opera originale e sorprendente, con protagonisti personaggi animati dai volti di icone del cinema come Lisa Gastoni e Barbara Steele.

 

Artista dallo sguardo visionario e innovativo, Marco Bolognesi esplora i confini del futuro, della tecnologia e dell’identità umana attraverso un linguaggio visivo in continua evoluzione. Le sue opere, dalla video arte ai film d’animazione fino a installazioni immersive, sono state ospitate in prestigiose istituzioni artistiche, quali il Museo di Arte Contemporanea di Roma (MACRO), La Nuova Pesa e il Palazzo delle Arti di Napoli, e hanno rappresentato l’Italia in contesti internazionali come la Bienal de Curitiba e la Biennale Italia-Cina. Alcuni dei suoi lavori sono conservati in collezioni permanenti di alto profilo, come quelle del Ministero degli Affari Esteri italiano, del Musée de la Photographie a Bruxelles e del Museo Oscar Niemeyer in Brasile. In campo editoriale, ha pubblicato la graphic novel cyberpunk Protocollo (Einaudi, 2009), in collaborazione con Carlo Lucarelli, e la monografia Sendai City (NFC, 2014) con Valerio Dehò come curatore. Tra i riconoscimenti ottenuti con le sue opere cinematografiche, spiccano i premi ai Canadian Cinematography Awards, agli American Filmatics Arts Awards e al Video Art and Experimental Film Festival di New York, al San Francisco Another Hole in the Head Film Festival e al L.A. Sci-fi & Horror Festival. Nel 2017 fonda a Bologna Bomar Studio società con cui produce e distribuisce i suoi lavori di videoarte e di cinema sperimentale.

The Truth on Sendai City segna la prima collaborazione tra Marco Bolognesi e Daniele Ciprì, uno dei nomi più autorevoli del cinema italiano, qui nel ruolo di direttore della fotografia. Tra i professionisti coinvolti spiccano Michael Bruce Sterling, figura chiave del movimento cyberpunk, che ha prestato la voce al personaggio di Orange nella versione inglese, e Jasmina Tesanovic, scrittrice e regista, voce di Eva. L’animazione è firmata da Roman Testoni, esperto di tecniche 2D e 3D, mentre la colonna sonora originale e il sound design sono opera di Riccardo Nanni, noto anche per il brano Mueve la Colita presente ne La Grande Bellezza di Sorrentino. Al montaggio il pluripremiato Paolo Marzoni, affiancato da Christian Poli, co-autore della sceneggiatura con Bolognesi, e da Nicoletta Vallorani, che ha curato la revisione testuale del progetto.

 

Trailer

https://vimeo.com/995714565/6b917666a2

 

Sinossi

Sendai City è un agglomerato urbano il cui creatore e padrone unico è il Grande Cervello, un essere in continua espansione che si nutre delle emozioni degli schiavi che vivono sotto la superficie di Sendai. Le parole d’ordine che tengono in piedi la società sono tre: Ordine, Benessere e Sicurezza. Tutto ciò che accade a Sendai rispecchia questo credo. Persino le elezioni in cui si scontrano due candidati, il Generale Von Spieldorf e George Hellas detto il Principe, sembrano una formalità per decidere chi sarà il braccio destro dell’eterno creatore. Ma qualcosa cova sotto la democrazia apparente in cui vivono i cittadini di Sendai, rilevando una dittatura che mobilita un gruppo di mutanti a resistere al potere della cibernizzazione, il processo che annulla l’individuo e lo fonde nella massa indistinta che compone la società. Il braccio armato dei ribelli è la mutante Syan, una donna potenzialmente distruttiva dalla pelle di zaffiro che, priva di ricordi, viene incaricata dalla Resistenza di uccidere il Generale Von Spieldorf, suo amante passato e futuro vincitore delle elezioni. Ma Syan non è l’unica a volere la morte del Generale Von Spieldorf.