Scritto e prodotto dal bassista della band, Big Daddy Ray, ai Kinorama Studios di Roma, in Italia, il concept dell’album ha preso forma durante i tour nel Regno Unito e in Europa insieme a Wednesday 13 e Cradle of Filth nel 2023 e 2024. La musica e i testi approfondiscono ancora di più i temi dell’horror, della fantascienza distopica e del soprannaturale, argomenti di cui la band è sempre stata innamorata.
L’album si apre con “ (Human Is) Overrated ” che mette subito in chiaro il passo deciso del gruppo con la sua carica di energia. Suoni dirompenti e la capacità di coinvolgere l’ascoltatore con riff potenti e un canto che si presta al coro tutti insieme. L’aggiunta di strofe chiare e molto orecchiabili ne aumenta la portata, piccoli passaggi meno armonici servono per dare più sfumature all’ascolto e sono perfettamente integrati. Ecco arrivare “ My Wounds ” che dimostra ancora una volta la capacità e scelta del gruppo di creare un sound facile all’ascolto e riconoscibile sotto molteplici punti di vista. Una ballata molto diretta, senza tanti giri particolari o cambi stilistici che conquista e rimane in testa anche dopo l’ascolto. ” Death Police ” in alcuni momenti sembra faticare a convincere forse per una troppa indecisione di passo. Una canzone che cerca di trasmettere stili differenti e cambi di velocità repentina ma risulta forse troppo disordinata nella sua messa in opera e alla fine non riesce a trovare un suo stile. Forse però, ad un secondo ascolto, era proprio questo l’intento del gruppo nel regalare un brano volutamente pieno di caos in tutti gli aspetti e quindi, sotto quest’ottica potrebbe piacere trovare un suo pubblico. E’ il momento di “ Haunted ” che viene accompagnato da un videoclip promozionale e qui viene fuori tutta la grande capacità artistica, estetica e di forte impatto cinematografico del gruppo. Un video magnetico, curato nei dettagli, lugubre e spaventoso negli intenti ma che riesce a trasmettere il senso del racconto. Una canzone orecchiabile magari meno caotica ed esagerata delle precedenti ma sempre con un suo preciso passo e stile ben distinguibili.
” Hate Manifesto “ è uno di quei brani perfetti per i Live. Energica, coinvolgente, realizzata per scatenarsi gridando e muovendosi all’impazzata. Ha un sound che crea dipendenza e un ritornello che è obbligatorio cantare tutti insieme. In attesa di un loro concerto, ci si può allenare a casa a tutto volume con buona pace dei vicini. ” Septem Maleficas ” vive di contrasti molto forti tra ritornelli classici e puliti ed esplosioni fortissime di disordine e caos voluto. L’energia espressa è evidente, il gruppo mette in scena un brano con tutte le caratteristiche metal che servono ma la canzone potrebbe non conquistare del tutto per la sua voluta indecisione di passo. Con la successiva ” Raise The Dragon ” sembra davvero di ascoltare il risveglio di un drago. il gruppo crea all’inizio una buona atmosfera per far partire una ballata metal di forte impatto e molto magnetica all’ascolto piena di profondità sonoro e carica di energia. Pulita l’esecuzione e molto veloce ne viene fuori uno dei brani migliori del gruppo che potrebbe piacere anche a chi non li conosce, speriamo in un prossimo singolo. Arriva ” Railride ” che ha il punto forte nel riff di chitarra in sottofondo ma anche tutto il resto non è da escludere. Si dimostra ancora una volta la capacità del gruppo di creare contrasti tra un ritornello che picchia in testa e strofe più variegate a cui si aggiunge in questo caso una grande forza metal dettata dagli strumenti.
” God Save The Bride ” che inizia insinuandosi con stile strisciante grazie ad una voce soave e tocco leggero. L’esplosione arriva subito dopo ed è di quelle che lasciano il segno perché siamo di fronte ad un cantato altisonante fatto di strofe lunghe e possiamo dire essere tra le canzoni in cui il gruppo ha più a raccontare. Forse meno armonica e votata alla musica rispetto ad altre ma è da ammirare la voglia della band di mutare e regalare al pubblico qualcosa di differente e non banale. ” The Rat King ” ha un inizio di quelli che rimangono in testa da subito. Il suo procedere con canto strisciante e oscura rende perfettamente lo stile del brano riguardo quello che vuole trasmettere. Un brano divertente da cantare e coinvolgente da ascoltare che suona diverso rispetto a tutte le altre dell’album. Siamo alla conclusione con ” Diggity Dig Dig ” che presenta un sottofondo ben riuscito e molto sinfonico in contrapposizione alle strofe più di stampo classico. Verso la metà i riff di chitarra sono graffianti e di forte impatto che vanno ad impreziosire un brano già ottimo di suo e così il gruppo ci lascia nel migliore dei modi .
Tracklist :
1. (Human Is) Overrated
2. My Wounds
3. Death Police
4. Haunted
5. Hate Manifesto
6. Septem Maleficas
7. Raise The Dragon
8. Railride
9. God Save The Bride
10. The Rat King
11. Diggity Dig Dig
Band :
Herma – Vocals
L0R1 – Lead Guitar
Nemes – Rhythm Guitar
Big Daddy Ray – Bass
Evey – Drums
Andrea Arcuri