Il film racconta la parabola del BlackBerry, il primo smartphone a essere stato messo in commercio. Seguiamo gli ideatori lungo il percorso che ha portato l’ascesa meteorica, il culto pagano e infine la disastrosa disfatta che ne ha segnato la fine e infine l’oblio.
Siamo di fronte ad un film che va a percorrere quello che è un grandioso fallimento e non il classico percorso glorificante di conquista e salita al potere. I personaggi sono dei perdenti, sono antipatici e senza scrupoli e le loro scelte a volte scellerate ed egoistiche mosse da principi e punti fermi li porteranno a una rovinosa caduta sotto tutti i fronti. Questo rende il film decisamente interessante al di là di voler conoscere la storia dietro alla nascita del primo smartphone ma proprio perché al centro vengono messi personaggi reali e realistici pieni di difetti e che continuano a fare scelte sbagliate. Questo permette di stare lontano dai soliti cliché di figure eccessivamente caricate in modo buonista, sempre vincenti e portare avanti un discorso moralistico ma guardando da lato opposto.
Inoltre è un film ammonitore sull’arroganza e la perdita del centro della propria passione il tutto raccontato con un sottile e leggero umorismo mai esagerato e sopra le righe ma che tiene alta l’attenzione del pubblico. Al centro poi viene messo il classico scontro tra i personaggi nerd e visionari e il sistema che ne va a bloccare uno spunto idealista con le sue regole.
A livello di cast troviamo una serie di volti noti tra cui spicca l’attore Jay Baruchel solito a ruoli secondari e comici ma che qui ha finalmente la possibilità di emergere come protagonista e mettendo in scena le sue doti anche in campo drammatico.
Andrea Arcuri
