EPICA – ” Aspiral  ” – Recensione in Anteprima. Disponibile in vendita dall’11 aprile 2025.

6 Apr, 2025

Il titolo dell’album deriva dall’omonima scultura in bronzo realizzata dallo scultore e pittore polacco Stanisław Szukalski nel 1965 e rappresenta rinnovamento e ispirazione, parole chiave che definiscono gli EPICA nel 2025. Nell’opera di Szukalski ogni dettaglio è un’opera d’arte a sé stante e c’è sempre di più nella storia di quanto si pensi inizialmente. La band ha visto questo come l’analogia perfetta per la creazione di questo nono album: ogni canzone è indipendente con un’atmosfera e un significato distintivi, mentre insieme si rafforzano a vicenda in uno sforzo monumentale.
 
L’album si apre con “ Cross the Divide ” e da subito ritroviamo lo stile magnetico del gruppo e gli occhi penetranti di Simone che ci ipnotizzano lungo la visione del videoclip che accompagna il brano. Lo stile estetico è pulito nonostante i suoni siano tantissimi, c’è il desiderio di raccontare una storia con immagini di corpi sospesi e maschere paurose ma quello che rimane davvero impresso è la parte musicale che il gruppo suona benissimo come sempre. Un videoclip molto bello a livello cromatico per fortuna non fa passare in secondo piano un sound armonico che rimane in testa. Ecco arrivare “ Arcana ” il cui videoclip promozionale ha un magnifico gusto retrò e mette in scena bellissimi costumi, stanze di una vecchia casa e un racconto misterioso. Quello che vediamo si adegua perfettamente alla canzone che è molto lirica e altisonante negli accordi, nel canto e negli assoli strumentali. Solo nel finale si lascia andare ad un canto growl che ne cambia lo stile ma ne alza la forza espressiva con una chiusura magnifica. Si procede con ” Darkness Dies in Light – A New Age Dawns Part VII ” che essendo lunga ben oltre sette minuti si preannuncia come un vero viaggio lungo toni e tematiche differenti. L’inizio musicale si trasforma da subito in qualcosa di molto orecchiabile per poi mutare dopo i primi tre minuti con l’aggiunta di cori epici e assoli di chitarra poderosi. Si continua con questo sound per portarci ad altri passaggi sublimi di musica che rimane nel limbo tra essere d’accompagnamento e di forte trasporto per poi avviarci ad un finale in crescendo. E’ il momento di “ Obsidian Heart ” che mette in scena tutta la carica struggente del canto di Simone e degli strumenti in perfetta armonia. Il punto focale rimane il canto soave e i toni delicati per poi dare delle forti accelerate di forte impatto emotivo che ne amplificano l’impronta struggente. 

” Fight to Survive – The Overview Effect “ suona piena di carica ma anche piena di un disordine di sottofondo che confonde. Nulla da dire sulla bravura del gruppo in tutti i suoi aspetti ma risulta essere forse la canzone meno armonica e ordinata di quest’album e quindi rischia di non riuscire a fare presa sul pubblico in modo armonico e armonioso. ” Metanoia – A New Age Dawns Part VIII ” ti attira in un turbine magnetico per poi stordire con suoni ipnotici. Il doppio canto procede nel suo voler raccontare una storia con tante sfaccettature intervallate da momenti di assolo che puntano ad aumentare il respiro epico. Ascoltiamo così oltre sette minuti in cui si viene trascinati, estasiati, portati in alto e buttati nelle viscere più profonde del metal per un mix esplosivo di emozioni. Con ” T.I.M.E. ” abbiamo un nuovo videoclip del gruppo per uno dei brani più forti di quest’album. Al suo interno c’è tutto: un trasporto epico, canti altisonanti, passaggi armonici, momenti metal, canti growl e altri più soavi. Un mix che si unisce alla perfezione e ci regala un brano riuscito e dalle molteplici anime che si uniscono nonostante proprio certi passaggi bruschi di tonalità potrebbero non piacere a tutti.  Arriva ” Apparition ” e si porta dietro una doppia anima in forte contrasto apparente ma che funziona molto bene. I momenti più growl di forte cattiveria espressiva si alternano col canto più leggere e tranquillo di Simone e alla fine ne viene fuori qualcosa di fortemente espressivo dove ogni suono e tono trova il suo giusto spazio.

” Eye of the Storm ” suona forte e di grande impatto ma il merito è (quasi) tutto della parte strumentale. A ben ascoltare sotto il canto ecco che sentiamo un riff di chitarra continuo che riesce ad ipnotizzare, dei rullo di batteria che tengono vivo il ritmo e il resto degli strumenti che suonano in perfetta armonia. il canto ha la cadenza classica del gruppo, ci viene raccontata una bella storia ma questa volta non riesce davvero ad essere incisiva a parte il riuscito ritornello. ” The Grand Saga of Existence – A New Age Dawns Part IX ” gioca molto sui contrasti e possiede un’anima molto soave per dare poi seguito a improvvise frenate e momenti esplosivi di musica e canto. Sembra di ascoltare molteplici canzoni che s’intrecciano, alcune volte molto bene mentre altre non in modo ottimale. L’album si chiude con ” Aspiral ” che risulta essere un tocco finale magnificamente struggente e profondamente emotivo. Un colpo al cuore che entra nell’anima per la sua forza non dirompente a livello altisonante fatta di tanti suoni ma profondamente introspettiva con pochissimi e leggeri aspetti per chiudere l’album nel migliore dei modi.  

Tracklist :

 

  1. Cross the Divide
    2. Arcana
    3. Darkness Dies in Light – A New Age Dawns Part VII 
    4. Obsidian Heart
    5. Fight to Survive – The Overview Effect 
    6. Metanoia – A New Age Dawns Part VIII 
    7. T.I.M.E.
    8. Apparition
    9. Eye of the Storm
    10. The Grand Saga of Existence – A New Age Dawns Part IX 
    11. Aspiral

 

Andrea Arcuri