Chi è Bansky? Forse un giorno questo artista svelerà al mondo la sua identità o forse non sapremo mai chi è colui che ha saputo diventare celebre in tutto il mondo anteponendo la sua arte fatta di slogan e di graffiti che sanno parlare a tutti indistintamente. Irriverente e coraggioso ha scovato i posti più simbolici per fissare i suoi messaggi politici, per gridare i suoi slogan facendo del mondo la tela che accoglie il suo manifesto. Milano, città cosmopolita, internazionale e sempre più proiettata nel futuro è la location perfetta per accogliere una retrospettiva delle sue opere. In uno spazio nuovo, posto in una periferia ma con un grande potenziale per diventare presto centro nevralgico e vitale, più di 100 opere potranno essere ammirate dal 21 marzo (data forse simbolica di rinascita e risveglio) fino al 29 giugno a Certosa district in Varesina 204. Su due piani, un percorso all’ interno del mondo colorato e multisfaccettato di un performer che ha saputo sdoganare la street art e l’ha valorizzata, portandola allo stesso livello dell’arte classica. Le sue opere sono quotate milioni di euro e non stupisce sapere che il ricavato dalla vendita sia utilizzata da questo artista o collettivo di artisti per finanziare progetti di beneficenza in un circolo virtuoso di arte che fa del bene. Arte che inchioda l’ uomo della strada alle sue responsabilità di cittadino nei confronti della società. Si esce dalla mostra con la consapevolezza che davvero il mondo sia il luogo migliore per celebrare questo artista che ha saputo fare riflettere, emozionare, colpire dritto al cuore.
Sorprende e stupisce perché spesso le sue installazioni, le sue imprese appaiono dalla notte alla mattina come un numero di magia. Bansky, un folle poeta che, con una semplice frase, un disegno a stencil con una bomboletta di vernice, ha saputo reinventare il concetto di arte creando qualcosa di innovativo ed estremamente potente. Un messaggio così forte che risuona come un eco che travalica le montagne, i muri di odio, le barricate, i confini.
Questa mostra è imperdibile perché fa immergere in un mondo di pensieri visivi e aiuta a prendere coscienza di quello che siamo: fratelli in un pianeta che si fa sempre più piccolo perché sempre più interconnesso ma che ha bisogno di protezione e tutela perché non esiste un planet b.
Un’ ora o poco più di tempo ben speso che ci fa riflettere su tanti temi caldi semplicemente osservando e ammirando un compendio esaustivo di disegni, quadri, installazioni, scritte ben assemblate ed esposte.
Virna Castiglioni per Global Story Telling