FRANCESCO DI TOMMASO presenta il nuovo singolo “Che Cos’è?”, disponibile dal 4 aprile in radio e su tutte le piattaforme digitali (Indaco / Altafonte).
Scritto da Francesco di Tommaso e impreziosito dalla tromba di Raffaele Kohler, il brano ha un sapore reggae che strizza l’occhio alla primavera in arrivo e racconta momenti di vita quotidiana di un rapporto di coppia, con sentimenti che saltano dalla tenerezza alla paura che sopraggiunga la tanto temuta monotonia.
Francesco racconta: «Anche il più fulgido degli amori può essere minacciato dalle piccole scocciature della vita di coppia e della convivenza. A lungo andare anche il rapporto più solido rischia di essere coperto dalla polvere della quotidianità perdendo il suo originario splendore. L’amore è fatto di gioia ma anche di noia, tanto per fare una citazione, “Che Cos’è?” parla di tutto questo e di come si può riuscire ad andare avanti insieme al partner se non si perde la voglia di scoprirsi tutti i giorni. La retta che unisce due punti è formata a sua volta da infiniti punti, è la metafora del fatto che non si finisce mai di scoprire la persona con la quale viviamo quotidianamente.»
Francesco di Tommaso è un artista libero, che esplora mondi sonori senza imporsi limiti, così crea il suo stile unico, la musica che si infila nella zona d’ombra tra la maschera ed il viso. Nel suo progetto musicale più personale e intimo, quello da cantautore, l’ispirazione derivante dal cantautorato italiano classico è evidente, soprattutto nei testi che scrive e nelle tematiche che decide di affrontare. Francesco non ha paura di descrivere il mondo secondo il suo punto di vista e spesso racconta storie che toccano temi sociali e umani in modo delicato ma anche ironico. Negli arrangiamenti invece c’è la voglia di distinguersi dal classico pop contemporaneo e di inserire impronte sonore prese dalle sue passate esperienze musicali, dal rock al reggae, dalla psichedelia al jazz.
Francesco Di Tommaso è anche fondatore di NUOVO CONSORZIO CANTAUTORI, che ha sede a Milano:
«Ho sentito il bisogno di creare uno spazio per quelli che, come me, credono in questo genere musicale e continuano ad impegnarsi per portare avanti il loro progetto musicale. Giro continuamente per i locali di Milano, che è la città dove vivo, e mi sono reso conto che i rapper hanno i loro posti di riferimento, i cantanti indie hanno i loro circuiti di riferimento, i rocker, i jazzisti e così via, i cantautori emergenti no. Così ho iniziato a cercare persone che avessero una visione artistica simile alla mia e a Ottobre 2024 ho organizzato la prima serata targata “Nuovo Consorzio Cantautori”. Da quel momento abbiamo continuato a organizzare eventi, dando la possibilità di esibirsi anche a quelli che non conoscevamo, siamo in una fase embrionale e il nostro scopo adesso è conoscere gente nuova. Così molte persone hanno iniziato a frequentare le nostre serate e sono rimasto stupito da due cose: il livello degli artisti che vengono ad esibirsi è alto, persone che nessuno conosce e che magari hanno pochi follower sui social che però scrivono canzoni di valore e le presentano dal vivo in maniera eccellente. In secondo luogo, le connessioni che si sono create tra gli artisti, alcuni hanno iniziato collaborazioni e scrivono canzoni insieme, altri si aiutano a vicenda suonando uno strumento nelle esibizioni dell’altro. Il potenziale nascosto è altissimo. Le nostre serate hanno un’atmosfera rilassata e rassicurante in cui si può venire per sperimentare soluzioni nuove per i live, per far ascoltare un pezzo scritto di recente agli altri e vedere cosa ne pensano, per prendere confidenza con il palco e le sue dinamiche. Affrontare le fatiche legate al portare avanti un progetto musicale insieme a una band, che spesso è anche un gruppo di amici, è sicuramente più facile, mentre spesso i cantautori sono soli. Scriviamo i nostri pezzi da soli, li suoniamo da soli, ci facciamo la promozione da soli, siamo i social media manager di noi stessi e affrontiamo il palco da soli. Volevo creare un punto di aggregazione per venire incontro a chi, come me, sente l’esigenza di confrontarsi anche con gli altri. Al momento stiamo studiando nuove possibili soluzioni per il futuro e non vediamo l’ora di organizzare nuovi eventi.»