“Se non posso ballare…non è la mia rivoluzione” con Lella Costa. Ecco la nostra Recensione del 23 marzo al Teatro Carcano

24 Mar, 2025

Lella Costa non ha bisogno di presentazioni e la sua fama la precede sul palco. Si va a teatro, certamente, per sentirla recitare ma anche solo per ammirarla cambiare in modo repentino accento, inflessione e, con una nuova cadenza, ascoltarla raccontare storie con il suo stile inconfondibile che mixa ironia, autoironia insieme a grandi verità. Con irriverente rispetto, denuncia garbata, è l’operazione che Lella Costa attua in scena. Un excursus nell’universo femminile e femminista del passato più remoto ma anche di quello più recente per rammentare le tante e preziose conquiste fatte in ogni campo della scienza, della tecnica e della arti da donne speciali. Questo ampio compendio non vuole semplicemente incensare e ridare il giusto lustro a pioniere, donne con un quid in più ma, impone di riflettere sulla fatica ancora oggi presente nel genere femminile nel farsi ascoltare e nel pretendere di occupare il posto che spetta loro quando dimostrano di essere le numero uno, senza rivali.

Lella Costa sceglie di indossare un outfit rosso forse in omaggio al colore scelto come simbolo per la neonata istituzione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Sale dei gradini che compongono un muro, quello dell’indifferenza e della mancanza di solidarietà e, con poche frasi e perifrasi, celebra un esercito gentile di donne che hanno fatto compiere all’umanità grandi passi in avanti ma sono rimaste spesso nell’ombra, nelle retrovie rispetto alla pletora di uomini che si sono sentiti sempre migliori ma soprattutto legittimati a comportarsi con superiorità e distacco.

Uno spettacolo necessario che è un lungo omaggio postumo a chi non è più tra noi ma ha saputo aprire una nuova strada, ha imposto una nuova mentalità di approccio e ha reso possibile una vera emancipazione.

Donne che hanno determinato un vero e duraturo progresso sebbene sia stato ritenuto, a torto, provvisorio e revisionabile. Una promozione che viene concessa solo ad interim, una valorizzazione che si è disposti a dare loro in via temporanea e che le ha lasciate in un limbo perpetuo. Nessuno dovrebbe scalpitare e imporsi quando è già ampiamente evidente il valore aggiunto apportato.

Invece la donna ha sempre subito un pregiudizio e ha pagato il preconcetto di non poter essere affidabile e stabile. Ancora oggi, soprattutto oggi, è bene ricordare chi sono state le nostre antenate, quali e quante intuizioni geniali e rivoluzioni siano state apportate per proseguire nel difficile compito di rimanere dove è giusto essere. Al fianco dell’uomo e mai più alle sue spalle.

Virna Castiglioni per Global Story Telling