” Sconfort Zone ” – Recensione in Anteprima. Disponibile su Prime Video dal 20 Marzo 2025.

15 Mar, 2025

Maccio Capatonda nei panni di se stesso mentre affronta un periodo di forte crisi d’ispirazione, finché non incontra uno psicologo che lo sottopone a dure prove settimanali per riappropriarsi del disagio.

Ci vuole coraggio per realizzare una serie dove i personaggi tipici con cui Maccio Capatonda si è fatto conoscere vengono appena accennati e visti di sfuggita in piccolissime clip. Ci vuole convinzione e capacità narrativa nel creare una storia che procede per otto episodi puntando su situazioni certo paradossali tipiche dell’attore ma realizzando tutto in maniera nuova tra contesti, scene e personaggi di supporto. Ci vuole grande forza d’anima per fare autocritica nel mandare tutta la propria carriera (e vita personale) e tutto per poter superare il blocco dello scrittore che prende Maccio e lo spoglia di tutte le sue convinzioni.

Macco Capatonda racconta a suo modo della società odierna che vive di scadenze continue, di aspettative sempre più alte e capace di mettere in dubbio il senso artistico perché se sai far ridere in un certo modo, allora devi continuare a farlo in quel preciso modo senza divagazioni o modifiche. Ecco che Maccio mette parecchio del suo percorso avendo affrontato effettivamente una crisi di idee secondo sua stessa ammissione e sceglie di uscire dalla zona di confort con una narrazione più classica e lineare e meno estremizzata dai suoi personaggi per strutturare una serie certo piena di situazioni surreali ma che punta sull’ironia e continui riferimenti al reale.

Ecco che spiazzando il pubblico diventa, seppur in parte, azzeccato l’effetto marketing della serie quando si legge “è una cosa seria”. Perché pur rimanendo su una comicità stratificata in parte volgare tra parolacce ma anche con situazioni slapstick, doppi-sensi, riferimenti al mondo attuale con tanta ironia possiamo dire che vengono toccati molti aspetti davvero seri e in modo non banale ma di forte impatto emotivo. Maccio Capatonda ci regala una serie che tocca ogni genere e per questo il suo personaggio non può dirsi standard o legato a stereotipi di genere ma semplicemente umano.

Andrea Arcuri