Coprodotto con Mike Plotnikoff ( Nita Strauss , Apocalyptica , Daughtry , Three Days Grace ), mixato e masterizzato da Jacob Hansen ( Amaranthe , Arch Enemy , Katatonia , Delain , Evergrey ) e incorporato per la prima volta chitarre a 8 corde, “Prophecy” racchiude una potenza estrema per il viaggio più intenso di EDGE OF PARADISE fino ad oggi.
L’album si apre con il singolo “ Death Note ” che risulta come un inno fragoroso costruito su grandi riff e ganci armoniosi, che esorta gli ascoltatori a fuggire dai loro confini tecnologici e a riconnettersi con l’umanità. Piacevole all’ascolto e con passaggi tanto armonici anche quando partono i vari assoli degli strumenti. Il gruppo fa dell’estetica e degli effetti speciali uno dei suoi aspetti più caratteristici e quindi il videoclip promozionale, diretto da Monet, presenta effetti speciali di altissima qualità che riescono a unire la musica più rock e metal con un tono più futuristico e dai colori accesi e set avveniristici. Ecco arrivare “ Give it to Me (Mind Assassin) ” che incarna, dalle intenzioni della banda, la resa dei conti definitiva tra la mente umana e l’intelligenza artificiale. Nel videoclip che accompagna il brano viene messa in scena un’intensa battaglia per l’anima, dove la lotta contro la manipolazione digitale diventa una ricerca di vera connessione e auto-scoperta in mezzo al caos di un’esistenza sempre più controllata. Il livello tecnico e di precisione è sempre altissimo anche se in questo caso siamo di fronte a qualcosa di più realistico e meno votato a mondi fantastici. A livello musicale abbiamo una moltitudine di riff minacciosi che martellano mentre i sintetizzatori risuonano in lontananza così da creare un movimento continuo in un brano veloce dove l’aggiunta di Ben V dona un tocco misterioso e macchiavellico. Si procede con “ Prophecy Unbound ” che parte subito con la batteria martellante e momenti orchestrali di ampio respiro e un assolo di chitarra epico per un brano che racconta una storia molto articolata che parla di un contrasto quello di non perdere la propria umanità proprio a causa dell’insensibilità delle macchine. Il singolo è accompagnato da un videoclip di ampio respiro ambientato in un deserto minaccioso ma anche su delle coste ventose caratterizzato da movimenti di macchina molto ampi e pieni di volteggi e carrellate. E’ il momento di “ Sad Life of a Rose ” col suo intro languido e il suo crescendo ritmico ma sempre con un tono sinuoso. Il canto di Margarita è un riuscito mix di trasporto emotivo e tocchi graffianti pieni di carica energetica mentre il suono l’accompagna con fare originale e passaggi quasi sperimentali ma che si uniscono alla perfezione.
“ Rogue (Aim for the Kill) ” dimostra ancora una volta la grande presenza scenica del gruppo nel creare videoclip molto energici e pieni di effetti speciali. Siamo di fronte ad una colata lavica con la cantante vestita con un completo techno per creare un ottimo effetto e aumentare la presenza. La canzone non è certo tra quelle più armoniche dell’album perché costruita volutamente con contrasti che ne spezzano il ritmo. Ne viene fuori un brano che potrebbe non piacere a tutti quanti. “ Hear Me ” è una ballata romantica dove la voce straziante e fortemente struggente di Margarita è assoluta protagonista nel raccontarci una storia drammatica e potente nella sua tragicità, il tutto accompagnato da un leggero tocco di pianoforte. “ The Other Side of Fear ” risulta per certi versi una delle canzoni più originali di quest’album perché ha moltissimi passaggi inaspettati e diversi rispetto al solito. Il canto è molto parlato e quindi poco armonico ma con punte quasi di rap per quello che il testo ci vuole dire e la musica muta nel suo percorso andando ad adattare bene con questi passaggi per poi farsi più rock e melodica in altri.
“ Martyr (Monster) ” riporta l’ascoltatore alle tonalità più tipiche della band con una forza dirompente, un sottofondo metal con tanto di assoli di chitarra vibranti e un canto gridato e vibrante. Per certi versi potrebbe risultare troppo simile ad altre già ascoltate ma ad un secondo ascolto si possono notare passaggi e mix molto originali che rimangono in testa e creano così un ascolto differente e non banale. “ Relive Again ” ha un inizio di quelli che rimangono in testa da subito. Il suo procedere con canto strisciante e oscuro rende perfettamente lo stile del brano riguardo quello che vuole trasmettere e mentre il ritmo pian piano aumenta, ci sentiamo rapiti e presi in un vortice enigmatico e senza che ce ne accorgiamo siamo già alla conclusione. Siamo all’ultimo brano con “ Falling Light ” che presenta un sottofondo davvero ben riuscito e molto sinfonico. Quando poi esplode con tutta la sua carica, il brano diventa di ampio respiro da gridare con tutta la voce per riprendere (poco) fiato in attimi più tranquilli. Un brano che chiude in maniera eccelsa questo album e ci lascia nel migliore dei modi .
Prophecy tracklisting:
1 Death Note
2 Give it to Me (Mind Assassin) (feat. Ben V. from Ludovico)
3 Prophecy Unbound
4 Sad Life of a Rose
5 Rogue (Aim for the Kill)
6 Hear Me
7 The Other Side of Fear
8 Martyr (Monster)
9 Relive Again
10 Falling Light
EDGE OF PARADISE sono:
Margarita Monet – Vocals, Keys
Dave Bates – Guitars
Kenny Lockwood – Bass
Jamie Moreno – Drums
David Ruiz – Guitars
Andrea Arcuri