La serie segue due delinquenti, amici di vecchia data, che si fingono agenti della DEA per svaligiare una casa sconosciuta nella campagna di Philadelphia. La loro piccola truffa si trasforma in una questione di vita e di morte, quando involontariamente scoprono un enorme traffico di narcotici.
La serie pone al suo centro quelli che sono i vizi peggiori di una persona attraverso una storia action tipica di un contesto poliziesco. C’è il rischio, in più di un’occasione però di rallentare troppo la narrazione che va ad incastrarsi troppo in risvolti psicologici e punti in cui tende a girare a vuoto.
Brian Tyree Henry e Wagner Moura sono una coppia di attori chiamati a interpretare due personaggi in maniera convincente e costruendo un’ottima chimica tra loro. I due attori spiccano in una serie che procede in maniera classica anche se prova in tutti i modi ad aumentare il ritmo con trovare originali lungo il percorso. Ogni episodio finisce con il classico momenti di alta tensione per invogliare a guardare quello successivo solo che non riesce sempre a soddisfare le aspettative del pubblico perché spesso i colpi di scena non risultano all’altezza.
Il vero problema quindi resta il fatto che la tensione è sempre presente ma in maniera troppo lineare e classica e quando la serie cerca di essere più introspettiva o profonda, ecco che il calo risulta evidente.
Non possiamo dire che ” Dope Thief ” sia realizzata male e con poca cura a livello tecnico e la sua storia ha ottimi aspetti d’interesse ma risulta essere l’ennesima serie che non riesce a reggere il confronto con altri polizieschi più famosi e da cui evidentemente trae ispirazione.
Andrea Arcuri