Quando sua figlia adolescente mostra un comportamento sempre più inquietante dopo un’esperienza di pre-morte, una madre si convince che la ragazza abbia portato qualcosa di malvagio dall’aldilà.
Il film tenta di affrontare temi profondi riguardo l’aldilà e cosa ci si porta dietro dopo un’esperienza di pre-morte. Sfortunatamente finisce per concentrarsi sui classici colpi di scena tra presenze che non ci sono, incomprensioni di chi si aggrappa alla realtà nonostante segni evidenti inquietanti e tanto altro. Per fortuna non sfocia mai nei jump-scare, mostri dietro l’angolo o bambini demoniaci perché in fin dei conti il suo obiettivo primario è la componente più emotiva e di riflessione di una madre che vuole aiutare la figlia a superare un momento così devastante a livello psicologico.
Si spinge molto sull’aspetto religioso che risulta fondamentale e certamente la fede diventa il fulcro centrale ponendo tante domande senza vere risposte. La mancanza di suspance rischia però di perdere quella presa nel pubblico speranzoso di maggiori brividi. Rassegniamoci perché il film non è il classico horror adolescenziale anche se alcuni aspetti li ripropone per portare avanti la storia. Purtroppo il suo essere film drammatico, emotivo, profondo e di maggior sostanza non trova una vera trasformazione in quello che vediamo o proviamo perché anche in questo caso risulta troppo blando e non arriva davvero a drammatizzare ed enfatizzare quella che poteva davvero essere lo strazio materno inerme davanti ad una figlia che soffre.
Andrea Arcuri
