Formatasi a Gävle, in Svezia, nel 2013, la band è nota per la fusione di strumenti folk tradizionali, come la ghironda, la cornamusa e la mandola, con chitarre pesanti e distorte e una batteria fragorosa. Con maestria il gruppo mescola melodie medievali con la terremotante potenza del doom metal, dando così vita a un paesaggio sonoro epico e atmosferico che trasporta gli ascoltatori in un passato lontano.
L’album si apre con la lunghissima “ Virago ”, oltre nove minuti di potente atmosfera mistica che ci introduce al sound del gruppo nel migliore dei modi. Dopo il lungo intro ecco che arriva anche la parte cantata che ha la funzione di narrarci una storia senza fretta con cadenza armoniosa. Solitamente in brani così lunghi, verso la metà arriva un cambio di stile anche solo momentaneo. In questo caso invece ascoltiamo la stessa cadenza per quasi tutto il tempo con solo un’aggiunta strumentale negli ultimi minuti ma forse è troppo poco per rendere il brano davvero incisivo. Ecco arrivare “ Tempest ” che possiede una magnetica cadenza strumentale fin dall’inizio. Siamo ad ascoltare un brano ancora una volta lungo, sette minuti di potenza sotto tutti gli aspetti impreziositi da canti corali altisonanti e proprio questo aspetto risulta il più interessante e riuscito. Verso la fine l’aggiunta di canti growl dona alla canzone qualcosa di nuovo che ne rinnova il passo e si arriva alla conclusione con molto piacere. Si procede con ” Glass And Sun ” che suona come una ballata dal sapore romantico e dal trasporto nostalgico nei suoi assoli di canto. La musica costruisce l’atmosfera e ne esalta le parole e lo stile con valide divagazioni lungo l’ascolto. E’ il momento di “ Anchorhold ” che ci introduce nel suo cuore pulsante con un lungo classico intro strumentale. A livello sonoro risulta lineare e armonica, piena di una molteplicità di stili che risultano ben mixati e il suo canto si presenta con andamento epico tra assoli altisonanti e cori potenti che si sovrastano in modo impeccabile.
” Sacrament of Avarice “ è un nuovo lungo viaggio nelle tipiche sonorità del gruppo accompagnata da tanti aspetti interessanti. tutto sommato molto semplice nella progressione tra una costruzione di un ritmo ben riconoscibile che ben si unisce con la sonorità del canto Un brano ascoltabile con molto piacere anche dopo un cambio repentino di ritmo verso la metà . ” From the Athanor ” è sicuramente la canzone che possiede più stile e accordi metal dell’album. Continua imperterrita per oltre sette minuti con un suono sempre fortemente ritmico e che dona una profonda carica energetica con un assolo di chitarra verso la metà davvero da brividi. ” To Arrive ” dura solo due minuti, risulta essere solo un preludio per il gran finale con un crescendo epico e di grande trasporto. L’album si chiude con ” Saint Yersinia ” che inizia tornando ad uno stile più classico e dall’andamento profondamente nostalgico. Nella seconda metà si introducono suoni più gravi e disturbanti che ne aumentano la portata dirompente per una perfetta conclusione di quest’album.
1. Virago
2. Tempest
3. Glass And Sun
4. Anchorhold
5. Sacrament of Avarice
6. From the Athanor
7. To Arrive
8. Saint Yersinia
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Andrea Arcuri
APOCALYPSE ORCHESTRA – ” A Plague Upon Thee ” – Recensione. Disponibile in vendita dal 14 Febbraio 2025.
14 Feb, 2025
