Sandra è appena stata assunta da un sito di psicoterapia online. Tornando a casa trova il fidanzato con le valigie in mano e se ne va senza spiegazioni. Sandra va in crisi e vuole sapere perché sia stata lasciata. A causa di un bug le viene assegnata l’identità e la foto di una arzilla settantenne e uno dei suoi primi pazienti è proprio il suo ex. Riesce a non farsi riconoscere e si finge l’anziana psicoterapeuta per molto tempo. Arriva però il matrimonio della migliore amica di Sandra durante il quale tutti i personaggi saranno costretti a… farsi vedere.
Matilde Gioli riesce benissimo a creare l’attenzione su di sé e aver quella capacità di tenere il pubblico passando da momenti simpatici, drammatici, romantici e punte di slap-stik. Al suo fianco Asia Argento che non è mai stata così efficace brava come in questo film, vorremo uno spin-off sul suo personaggio! Più deboli le scelte dei due attori (Pierpaolo Spollon e Francesco Centorame) a cui vengono attribuiti i ruoli di interesse amoroso passato e (forse) futura di Sandra. Non è colpa loro ma la costruzione dei loro personaggi è davvero debole e hanno un chiaro senso accessorio e poco più.
Ne risulta un’opera con ottimo spunto narrativo originale, almeno per il nostro cinema, pensata per un pubblico ben preciso. Questo aspetto in particolare ha inevitabilmente pregi & difetti. riesce certo ad accontentare tale target con musiche modaiole, case d’alto borgo, momenti festaioli e divertimento ma è anche un suo limite che evita di attirare un pubblico più ampio e puntare a discorsi più interessanti.
La scrittura è decisamente semplicistica e si accontenta di tutto quello che ci aspettiamo senza momenti davvero imprevisti o originali. Si potrebbe dire che ” fà il suo ” senza particolari guizzi ma dispiace che lo spunto psicologico che aveva viene usato solo per essere un momento goliardico e per nulla sfruttato come meritava.
Andrea Arcuri
