Quando la stessa location viene accidentalmente prenotata per due matrimoni diversi nello stesso giorno, i due gruppi di invitati si ritrovano a dover difendere il momento speciale della propria famiglia. In un’esilarante lotta di risolutezza e determinazione, il padre di una delle due spose (Will Ferrell) e la sorella dell’altra (Reese Witherspoon) si affronteranno in un caotico testa a testa e non si fermeranno davanti a nulla.
La presenza di Will Ferrell porta il film ad avere la consapevolezza e successivamente certezza che siamo di fronte ad un modo di fare commedia forse un pò datato. Reese Whiterspoon gli fa da spalla molto bene anche se sappiamo bene che l’attrice riesce ad adattarsi molto bene a stili differenti. Rimane in ogni caso il piacere di rivedere questi due attori che sullo schermo creano un’ottima chimica sia nei momenti più goliardici sia nei pochissimi momenti emotivi di confidenze.
Lungo il suo percorso abbiamo certamente le classiche situazioni esagerate, incomprensioni che si risolvono poco dopo, battute che riportano alla cultura odierna e un montaggio che procede uguale identico a tanti altri film di questo genere. Insomma non c’è nulla di nuovo che ci viene offerto se non un modo spensierato di passare un paio d’ore in compagnia di attori conosciuti per la loro simpatia. in tal senso il film centra alla perfezione il suo obiettivo ma dispiace, anche se solo in parte, perché i suoi temi centrali cioè la comunicazione tra persone a cui vuoi bene e l’importanza di passare del tempo con loro in maniera costruttiva, viene reso vano da una comicità che punta a sovrabbondare di situazioni ,musiche, alligatori (si c’è anche un alligatore) e disastri di vario genere.
Ci sono film che nascono con la precisa scelta di essere usa-e-getta da streaming e lasciarsi dimenticare subito dopo. Risulta certo una scelta onesta e senza false promesse al pubblico ma allo stesso tempo dispiace perché è come se si auto limitassero nei loro obiettivi che potrebbero andare al di là di far ridere in maniera semplicistica e sciocca.
Andrea Arcuri