È “Toxic” di Saulė Bliuvaitė il vincitore del Premio Trieste al miglior lungometraggio della 36a edizione del Trieste Film Festival, la storia di due giovani ragazze in un paesino rurale della Lituania, della loro amicizia mentre partecipano a un casting di modelle che mette a dura prova il loro corpo di donne adolescenti, riflessione sugli standard di bellezza tossici e le relazioni nocive. Si è chiusa con la cerimonia di premiazione, venerdì 24 gennaio al Politeama Rossetti di Trieste, l’edizione di quest’anno del primo e principale appuntamento italiano dedicato al cinema dell’Europa centro-orientale.
“Sono stati nove giorni splendidi, con oltre 130 film e centinaia di ospiti da tutta Europa. – dichiarano Monica Goti, presidente dell’associazione organizzatrice Alpe Adria Cinema, e Nicoletta Romeo, direttrice artistica del Trieste Film Festival – Siamo molto felici e soddisfatte di aver visto tante sale piene con molti giovani, studenti e accreditati, appassionati di cinema, e il pubblico locale che ancora una volta ha risposto con entusiasmo. Si respira tanta voglia di essere al cinema, e viverlo come luogo di comunità, l’energia di una rassegna in continua crescita. Grazie a chi ha seguito il festival, da vicino e lontano, e grazie a tutto lo staff, a chi ha collaborato a ideare e organizzare le numerose iniziative. Ci vediamo l’anno prossimo!”
Anche quest’anno si rinnova il progetto del Trieste film festival in Tour con la proposta alle sale italiane di una selezione di titoli rappresentativi della 36^ edizione del festival. Lo Scrittoio, che si occupa della selezione delle opere e della loro circuitazione, annuncia i primi titoli: il greco MEAT di Dimitris Nakos e il polacco UNDER THE VOLCANO di Damian Kocur.
Il Premio Trieste (5.000 €) è stato assegnato dalla giuria composta da Sabine Gebetsroither, Ilinca Manolache e Paolo Moretti, con la seguente motivazione: “È un debutto autentico e crudo sul passaggio all’età adulta: una storia adolescenziale senza compromessi, incisiva e autentica, che esplora la ricerca dell’autostima e l’amicizia tra due ragazze, entrambe in qualche modo smarrite e trascurate dalle loro famiglie. La talentuosa regista non propone, qui, braccialetti dell’amicizia scintillanti, ma piuttosto un affetto fragile e conquistato con fatica. Il premio va a una nuova e potente voce del cinema europeo”. TOXIC è il primo lungometraggio di Saulė Bliuvaitė ed ha vinto anche il Pardo d’Oro alla 77° edizione del Locarno Film Festival.
La giuria ha inoltre attribuito una menzione speciale a “FEKETE PONT/LESSON LEARNED” di Bálint Szimler (Ungheria, 2024) con la seguente motivazione: “Il regista, che desideriamo celebrare, presenta una scuola come un microcosmo di una società più ampia — quella dell’Ungheria contemporanea — mettendone a nudo i valori prevalenti e le tendenze politiche. L’autenticità delle situazioni in classe e delle dinamiche tra studenti, insegnanti e genitori rende le ingiustizie rappresentate ancora più evidenti e il commento sociale ancora più urgente.”
Il Premio Alpe Adria Cinema al Miglior Documentario in concorso (euro 2.500), assegnato dalla giuria composta da Chiara Liberti, Simon Popek, Annina Wettstein, è andato invece a TATA di LINA VDOVÎI e RADU CIORNICIUC (Romania, Germania, Olanda, 2024), con la seguente motivazione: “La Giuria ha deciso all’unanimità di assegnare il premio a un film che ci ha colpito per il suo avvincente, e, al contempo inquietante, viaggio di perdono e guarigione; un film che esplora con maestria i delicati territori dei traumi intergenerazionali, della violenza e della repressione nelle società patriarcali, e della schiavitù moderna, mantenendo sempre uno sguardo equilibrato e mai moralizzante. Questo ritratto di un padre e marito violento, intrecciato con tre generazioni di donne che trovano le proprie strategie di resilienza, ci ha impressionato per la sua intelligenza, onestà e fiducia, che caratterizzano sia la cinematografia che l’approccio stratificato del film”.
Premio TSFF Corti offerto dalla Fondazione Osiride Brovedani (2.000 €) assegnato dalla giuria composta da Valentina Bronzini, Lia Furxhi e Damian Kocur va a “NIGHT OF PASSAGE” di Reza Rasouli (Austria, 2025) con la seguente motivazione: “Per la struttura semplice ma precisa della storia, la direzione magistrale degli attori, che rende le emozioni rappresentate così credibili, e per il ritratto struggente di un destino umano che potrebbe capitare a ciascuno di noi”.
La giuria ha inoltre assegnato due menzioni speciali: a “LEFT-HANDED PEN” di Adas Burkšaitis (Lituania, 2024): “Un film sapientemente realizzato che esplora questioni profonde sull’etica e sulla genitorialità, affrontandole con un senso di tensione coinvolgente e incessante”; e a “RRUGËS/On the way” di Samir Karahoda (Kosovo, 2024) con la motivazione: “per la sua abilità nel ritrarre con semplicità, ironia e un realismo delicato il rapporto tra un padre e suo figlio di dodici anni. Un riconoscimento alla regia che, attraverso poche scene e dialoghi essenziali, riesce a restituire al pubblico un ritratto vivido e autentico di un’intera nazione.
I film dei tre concorsi sono stati “giudicati” anche dal pubblico e con il loro voto hanno decretato i vincitori dei Premi del Pubblico:
Miglior Lungometraggio: THREE KILOMETERS TO THE END OF THE WORLD/TREI KILOMETRI PÂNA LA CAPĂTUL LUMII di Emanuel Pârvu (Romania, 2024)
Miglior Documentario: TATA di Lina Vdovîi, Radu Ciorniciuc (Romania – Germania – Paesi Bassi, 2024)
Miglior Cortometraggio: THE MAN WHO COULD NOT REMAIN SILENT/ ČOVJEK KOJI NIJE MOGAO ŠUTJETI di Nebojša Slijepčević (Croazia, Bulgaria, Francia, Slovenia, 2024).