OFF/OFF Theatre – “Saman. Vita e morte di una ragazza italiana” con Sara Ciocca

24 Gen, 2025

La cronaca nera a teatro. Il fatto di cronaca su cui l’OFF/OFF Theatre apre il sipario da venerdì 31 gennaio a domenica 2 febbraio, riguarda l’omicidio di Saman Abbas avvenuto il primo maggio del 2021. Un caso che ha scosso l’Italia che ha assistito alla morte di una ragazza per mano dei suoi familiari e che è ricordato dal monologo “Saman – Vita e morte di una ragazza italiana”, scritto e diretto da Gianni Cardillo e Francesco Apolloni. Protagonista di questo lavoro, che precede un tour autunnale, la giovanissima e talentuosa Sara Ciocca che, tra tanto cinema nonostante i suoi 17 anni, sceglie proprio la tragica vicenda della sua coetanea per salire su un palco teatrale.

Il testo è Liberamente ispirato al libro “Saman. Vita e morte di una ragazza italiana”. ed Aliberti, di Elisa Pederzoli e Jacopo Della Porta

 

Sinossi

Saman Abbas è stata uccisa il 1 maggio 2021 a soli 19 anni dai suoi familiari, per salvare il loro onore. Da allora la sua anima è bloccata nel limbo islamico dell’al-Barzakh e, mentre aspetta di scoprire come mai le sia negato il paradiso, ci racconta le indagini che un testardo maresciallo dei Carabinieri svolge per scoprire dove sia il suo cadavere, chi e perché l’abbia uccisa. Saman ha osato ribellarsi al volere del padre, che ne aveva combinato il matrimonio in Pakistan con un cugino ricco. Voleva essere libera di scegliere chi amare, di vivere come una normale ragazza occidentale, visto che i suoi l’avevano portata in Italia. Queste la sua uniche colpe, condite da fughe, illusioni, coraggiose prese di posizione, ingenui ritorni, e dall’incontro con l’Amore che cambia tutto. Un amore che non solo la sua famiglia, ma anche la burocrazia italiana le impedisce di vivere appieno, in mancanza di quei documenti che il padre di Saman tiene sotto chiave. E lei, rinunciando alla protezione della casa famiglia in cui è stata trasferita, decide di andare a recuperarli quei documenti, confidando nell’affetto dei propri genitori. Non immagina che la sua condanna a morte sia già stata decisa, né che il suo rientro a casa la renda inevitabile agli occhi dei parenti. Dopo oltre un anno di ricerche, dopo l’arresto dei suoi assassini, il 18.11.2022 il corpo di Saman viene ritrovato. E si scopre che l’avevano seppellita senza seguire il rito islamico, per negarle il paradiso. Quel paradiso a cui la sua anima, libera e paga di giustizia, può finalmente ascendere.

 

Note di regia

Quella di Saman Abbas è una tragedia che ha scosso e indignato l’Italia e il mondo intero. Racchiude in sé temi importanti quali il femminicidio, i diritti delle donne, l’immigrazione, le differenze culturali… Ma prima di essere vittima della ferocia dei propri familiari, Saman è stata vittima della propria ingenuità: ha voluto credere che le persone preposte ad aiutarla avrebbero potuto farlo senza trovarsi le mani legate da bizantinismi burocratici, e che l’affetto dei propri familiari sarebbe stato più forte di ogni barbara tradizione. Quando ha capito di essersi illusa era ormai troppo tardi. La voce di Saman ci è arrivata dritta al cuore, urlava di far conoscere la sua storia, l’inferno vissuto da un’adolescente che inseguiva ciò che per molte sue coetanee è la normalità: essere libera di amare. Le abbiamo dato voce per provare a far immergere gli spettatori nel suo mondo, nella sua illusione, nella sua incredulità, nel suo stupore. Siamo infatti convinti che il teatro possa ancora svolgere una funzione sociale, far riflettere e, senza pietà, mettere noi spettatori di fronte alle nostre responsabilità. Perché, a pensarci bene, siamo in qualche modo tutti un po’ responsabili di quanto accaduto a Saman, se non individualmente almeno come società.