Edward Brooks è un brillante laureato in matematica sul punto di fare una grande scoperta. Ben presto inizia a rendersi conto che un nemico invisibile sta cercando di sabotare la sua idea prima ancora che nasca, per questo entra in contatto con Taylah Sanders, un’agente dell’NSA incaricata di osservare e riferire sul comportamento dei matematici. I due iniziano a mettere insieme i pezzi della pericolosa cospirazione in cui Edward è al centro.
Il fascino dei complotti ha spesso un forte legame con le persone con mente matematica capace di gestire, risolvere ed elaborare grossi problemi di logica. Non si capisce bene il motivo, forse è legato al fatto che dietro a ogni grande scenario a livello internazionale c’è sempre una logica, per quanto questa possa risultare contorta e intricata. “Prime Target” usa questo legame cercando di impressionare il suo pubblico attraverso un intrattenimento interessante e ben costruito.
Una delle particolarità di questa serie è il fatto che possiede al suo centro un personaggio, Edward Brooks, volutamente antipatico e chi gli sta attorno continua a ripetere quanto sia intelligente e dalla mente brillante mentre lui dimostra una certa avversità nel permettere al pubblico (e agli altri personaggi) di creare empatia. Non è colpa dell’attore scelto (Leo Woodall) ma della scrittura dei dialoghi o di quel voler ostentare in modo forse troppo pedante e altezzoso la sua superiorità. Tale aspetto non permette alla serie di elevarsi come più intelligente di altre piuttosto di sembrare di esserlo.
“Prime Target” possiede tante potenzialità forse non tanto nel suo essere originale nella sua trama ma almeno nella suo puntare in alto per qualcosa di molto importante da dire. Purtroppo lungo gli episodi sembra essere interessante quel tanto che basta per creare quel minimo di entusiasmo per guardarla con piacere e non avere quel qualcosa di indimenticabile e tutto questo non basta.
Purtroppo siamo in sovrabbondanza di serie e siamo costretti a fare delle scelte per guardarne una piuttosto che un’altra e spesso serve davvero un dettaglio che ci convinca. Allo stesso tempo “Prime Target” potrebbe certo trovare un suo pubblico magari i fissati con la matematica e con gli intrighi; quindi per loro e magari altri che trovano quel dettaglio specifico, possiamo dare a questa serie una possibilità nel vedere almeno le prime puntate.
Andrea Arcuri