Nella seconda stagione, Mark e i suoi amici scoprono le terribili conseguenze derivanti dall’aver giocato con la barriera della separazione, che li trascinerà ulteriormente lungo un percorso di guai e dolore.
La logica che sorregge la serie viene spesso messa a dura prova. L’estetica asettica precisa nei suoi colori e riquadri d’immagine potrebbe stancare. Le interpretazioni sentite, spesso controllate e a volte volutamente estranianti rimangono sempre in un equilibrio labile. La seconda stagione di ” Scissione ” prova in tutti i modi a rimanere in perfetto equilibrio con l’unione di immagini, momenti, sfaccettature, sottigliezze e prove attoriali per convincere il pubblico, tenerlo incollato e dare un senso alla sua storia.
Certo c’è sempre il problema che uno show che si basa su misteri inconfessabili (se fossero rivelati andrebbe a cadrebbe tutto la motivazione per il quale lo si guarda) potrebbe anche stancare e il pubblico sentirsi frustrato per una continua ricerca di qualcosa che non arriverà mai.
Per fortuna e ancora per un nuovo ciclo di episodi, ” Scissione ” riesce ad essere convincente su tutti i suoi aspetti. Quello che vediamo è ancora sufficientemente avvincente per seguirlo. l’ironia che viene messa in alcuni passaggi rende molto bene il suo proposito e quel mix tra lavoro e vita privata dei protagonisti trova un buon equilibrio. C’è anche una buona dose di misteri che vengono risolti, almeno in parte, mentre altri se ne aggiungono e spingendo su più fronti dimostra che con una buona narrazione dare molto al pubblico si può rivelare essere la strada migliore per conquistarlo.
Proprio quest’ultimo aspetto si dimostra essere quello vincente. Lo show dopo aver presentato il suo cast e il suo mondo, si prende dei rischi ed esplorare nuovi territori soprattutto a livello tematico costringendoci ad esempio a confrontarsi con la nostra tendenza a valutare gli altri basandosi su aspetti davvero molto particolari ed esposti in modo originale.
Andrea Arcuri