Pietro, ragazzo rozzo e sfegatato della Roma, si ritrova messo alla porta dalla fidanzata Lolly. Omero, un ragazzo gay, serio e raffinato, viene lasciato dal compagno Andy che gli chiede di sposarlo. Omero è costretto a cercare un coinquilino. Pietro a sua volta è in cerca di una sistemazione e i due, per un divertente equivoco, si ritrovano ad abitare insieme.
Il messaggio portato avanti è molto attuale parlando di inclusività con un occhio al progresso. Dentro c’è di tutto tra l’ignoranza della società e il fatto che l’omofobia è ancora tanto presente sebbene in forme differenti. C’è di tutto anche a livello stilistico con momenti divertenti, crisi amorose e pure un balletto in stile musical.
I due protagonisti, Filippo Contri e Filippo Tirabassi, funzionano e hanno un buon feeling ma troppo spesso il resto del cast sembra vivere di momenti troppo costruiti e con tempi approssimativi. Questo porta ad un ritmo intermittente rischiando di perdere il pubblico in più occasioni visto anche che l’andamento è piuttosto prevedibile. Purtroppo l’idea di realizzare una commedia stravagante, graffiante, piena di momenti iconici si perde in troppo autocontrollo, censura su tutti gli aspetti e personaggi controllati che vogliono far ridere solo per il loro essere sboccati e nulla di più.
Non tutto è perduto e nonostante certi schematismi il film del regista Max Nardari è coerente con lo stile scelto grazie ad alcuni passaggi meglio riusciti rispetto ad altri. La storia semplice e spontanea che viene portata avanti ha il pregio di esser costruita senza esagerazioni con punte di dialoghi intelligenti e dove l’apertura di pensiero richiesto sono inserite in modo tanto ingenuo quanto funzionale. L’amicizia che nasce tra i due protagonisti prende sempre più il sopravvento sul contrasto e le battute sull’omosessualità e le risate arrivano in modo più naturale e porta a scoprire un film più interessante del previsto .
Andrea Arcuri
