Leggende del tennis è la serie BBC che spiega quando il tennis è diventato uno sport popolare, capace di catturare il pubblico dal vivo e in tv e che ha fatto di alcuni campioni dei veri miti: in tre episodi la serie ripercorre l’epoca d’oro del tennis negli anni ’70 e ’80 nella cornice del torneo di Wimbledon, raccogliendo un archivio memorabile di alcuni dei momenti più spettacolari del tennis e il contributo dei più grandi giocatori che abbiano mai calcato in quegli anni il campo centrale: John McEnroe, Billie Jean King, Arthur Ashe, Bjorn Borg, Chris Evert e Martina Navratilova. Da sabato 28 dicembre alle 21.15 su Sky Documentaries e in simulcast su Sky Sport Tennis, in streaming solo su NOW e disponibile anche on demand, ciascun episodio mette in evidenza come non solo questi campioni hanno dato vita ad alcune delle migliori partite della storia dello sport, ma come abbiano portato cambiamenti significativi ben oltre i campi da tennis. Il primo episodio – Billie Jean King e Arthur Ashe – vede due campioni battersi duramente ciascuno per uno scopo che oggi riteniamo scontato, ma che certamente non lo era negli anni ’70: Billie Jean King si mette alla guida della campagna per la parità di premi in denaro nei tornei per le donne; Arthur Ashe utilizza invece il tennis come strumento di attivismo politico e nel 1973 diventa il primo nero americano a giocare al South African Open.
Il secondo episodio – Bjorn Borg e John McEnroe – raccoglie il meglio dei magnifici incontri che negli anni ‘80 hanno visto protagonisti questi due giganti del tennis, la folla che si accalcava per vederli giocare, la rivalità tra il sex-symbol Bjorn Borg e il cattivo ragazzo nemico degli arbitri John McEnroe. Sullo sfondo, vediamo crescere l’attenzione dei media e del pubblico verso i tennisti raccontati come nuovi divi, dei quali si indaga a fondo la vita privata.
Il terzo episodio, Martina Navratilova e Chris Evert, porta sul campo non soltanto la rivalità tra due grandi campionesse, ma molti altri temi scottanti negli anni 80: la politica, poichè Martina è nata in Cecoslovacchia, ma sceglie di lasciarla per trasferirsi gli Stati Uniti; la libertà sessuale, quando proprio un giornale americano rivela l’omosessualità della Navratilova mettendola sotto i riflettori. Ancora, Martina Navratilova è la prima tennista a rivoluzionare la propria preparazione atletica dotandosi di un team dedicato, ottenendo risultati mai visti e aprendo la strada alle nuove leve degli anni ’90. Chris Evert, d’altro canto, nonostante sia l’avversaria più formidabile di Navratilova, viene classificata solo in base al suo aspetto e le riviste di gossip seguono la sua vita amorosa, le relazioni con i compagni di tennis, Jimmy Connors e John Lloyd.