” Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim ” – Recensione in Anteprima. Disponibile al Cinema dall’1 Gennaio 2025.

19 Dic, 2024

Ambientato 183 anni prima degli eventi della trilogia originale, scopriamo la Casata di Helm Hammerhand, il leggendario re di Rohan. Un attacco a sorpresa da parte di Wulf, un astuto e spietato signore del Dunlending in cerca di vendetta per la morte di suo padre, costringe Helm e il suo popolo a organizzare un’audace ultima resistenza nell’antica roccaforte di Hornburg in seguito conosciuta come il Fosso di Helm. Trovandosi in una situazione sempre più disperata, Héra, la figlia di Helm, deve trovare il coraggio di guidare la resistenza contro un nemico mortale intenzionato alla loro totale distruzione.

I tratti estetici di Kenji Kamiyama scelti per questo film sono sbalorditivi ed è un piacere vedere distribuito sul grande schermo un film d’animazione con uno stile così differente rispetto a tutti gli altri. Solitamente infatti siamo pieni di forme morbide e rassicuranti, colori sgargianti per sbalordire i più piccoli e storie lineari con piccoli ostacoli da superare con tanto buon umore e sentimenti positivi. Nulla da dire, servono questi prodotti ma si rischia di rendere il cartone animato/animazione come qualcosa troppo statico nella sua riuscita e con un costruito più o meno sempre simile. Stiamo parlando in particolare della distribuzione su grande schermo perché guardando alcuni prodotti animati seriali, in particolare di derivazione Orientale, possiamo affermare con piacere che questa tendenza è stata ampiamente superata.

A questo si aggiunge il piacere di ritrovare il mondo di Tolkien perché le sue storie rimangono un capostipite e un modello per tutto il mondo fantasy che riguarda cavalieri, mitologie, draghi intrighi di palazzo. Si sceglie di raccontare quale sia la derivazione del famoso Fosso di Helm con personaggi nuovi e una storia dal respiro epico che si incastra perfettamente in quello che già conosciamo della Terra di Mezzo con la trilogia originale, quella dedicata a Bilbo Baggins e la serie tv ora in corso. Dispiace solo che alcuni personaggi sono resi in modo generico senza caratterizzazioni e quindi dimenticabili e volutamente usati come resa di una caratteristica e nulla di più.

La difficoltà era tutta nel riuscire a incastrare bene lo stile estetico con la mitologia di Tolkien. Dal punto di vista narrativo risulta ben chiara la scelta di farne un qualcosa di classico, una battaglia tra il bene e il male con personaggi che appartengono ad una delle due fazioni in modo chiaro e ben distinto. Non ci sono tante sfumature o complessità d’intenti e questo certamente può attirare il pubblico ma allo stesso tempo rendere didascalico il racconto “La Guerra dei Rohirrim” è ben realizzato sotto tutti gli aspetti anche se risultano evidenti alcuni momenti di imprecisione a livello di resa nei movimenti dei personaggi; soprattutto verso l’inizio c’è un determinato passaggio che sembra essere fuori fase e decisamente poco curato ma è solo un momento che dura pochi minuti per poi prendere lo slancio verso una convinzione forte e precisa per il resto del film. Lo spirito de “Il signore degli Anelli” è presente e ci sono anche piccoli e grandi omaggi a personaggi e passaggi iconici che ne aumentano un’appartenenza molto radicata. I mondi, quello estetico e narrativo, si uniscono nel migliore dei modi possibili e possiamo anche lasciar da parte alcuni passaggi noiosi (magari anche in una trasposizione più classica ci sarebbero stati) e altri dove è evidente una ricerca di senso epico che però non risulta del tutto riuscito.

Certo si parla di animazione classica che non aggiunge molto per chi conosce bene un certo tipo di animazione vista soprattutto negli anime. Proprio lo stile scelto potrebbe trovare qualche resistenza a chi si aspetta qualcosa di più tradizionale ma c’è necessità di cambiamento e quindi ben vengano anche questi prodotti che rompono degli equilibri e portano a conoscenza uno stile che deve trovare il suo spazio al cinema.

Andrea Arcuri