Al via la nuova stagione danza di ORBITA|SPELLBOUND

13 Dic, 2024

Ritorna dal 10 gennaio al 20 maggio a Roma, tra il Teatro Palladium, il Teatro Biblioteca Quarticciolo e lo Spazio Rossellini, la Stagione Danza 2025 del Centro Nazionale di Produzione della Danza Orbita Spellbound, con la direzione artistica di Valentina Marini.

Unica stagione dedicata interamente alla danza della capitale, con diciotto spettacoli, di cui due prime assolute, tre prime nazionali, otto prime regionali per cinque mesi di programmazione, In levare – questo il titolo scelto per questa quarta edizione- presenta in un unico cartellone artisti e compagnie che hanno segnato la storia della danza contemporanea italiana come Abbondanza/ Bertoni, Roberto Castello, Enzo Cosimi, Michele Di Stefano, Michela Lucenti, accanto a nomi di assoluto rilievo dell’attuale scenario come Chiara Bersani, e talenti della nuova generazione della coreografia nazionale come Luna Cenere, Valentina Dal Mas, Michael Incarbone, Giovanfrancesco Giannini, Fabio Novembrini Roberta Racis, Roberto Tedesco, Piergiorgio Milano– senza dimenticare uno sguardo sulla scena internazionale, quest’anno rappresentata da Charlie Prince, dal Libano, Akira Yoshida & Lali Ayguadè, dalla Spagna e Daniel Ben Ami da Israele

Un programma di spettacoli ampio e variegato disegna una geografia di corpi, discorsi e coreografie per interpretare il nostro presente e tracciare le nuove direzioni del futuro, anche attraverso mostre, attività laboratoriali, prove aperte al pubblico, e momenti di approfondimento culturale con presentazioni di libri e incontri con i protagonisti della stagione, in un clima di grande informalità. 

Come nella musica il ritmo in levare punta l’accento su una nota debole, in contrapposizione al continuo battere – che è lo schiacciare, il sopraffare, delle voci dominanti odierne – così In Levare è un invito a immaginare insieme un mondo adagiato su note incerte e tremolanti; una gentile sospensione dai giudizi affrettati, un lento planare sulle questioni di oggi, per impregnare la carne degli odori della contraddizione e non rifuggire il tempo necessario alla cura, al desiderio, a lenire la sconfitta. In Levare però è anche ribellarsi, tumultuare contro le ingiustizie, levarsi a rumore insieme, ma con la leggiadria di un vento caldo, al levar del sole afferma Valentina Marini che co-dirige con Mauro Astolfi il Centro Orbita Spellbound, per spiegare il sentimento guida di questa stagione.

Continua inoltre anche lavoro di sostegno alla creazione contemporanea che In Levare prosegue attraverso le residenze artistiche al Teatro Biblioteca Quarticciolo che in questa edizione coinvolgono Michela Lucenti/Balletto Civile e Daniel Ben Ami, e con il focus autoriale dedicato alla pluripremiata compagnia della Repubblica Ceca Farm in the cave, guidata da Viliam Dočolomanský e riconosciuta a livello internazionale; mentre si rinnova anche la collaborazione con Fondazione Musica per Roma nell’ambito del Festival Equilibrio.  

In Levare è una produzione ORBITA|Spellbound Centro Nazionale di Produzione della Danza con il sostegno del MIC e della Regione Lazio, in collaborazione con Fondazione Roma Tre Teatro Palladium, ATCL – Circuito Multidisciplinare del Lazio, Spazio Rossellini, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Fondazione Musica per Roma-Festival Equilibrio.

IL PROGRAMMA DELLA STAGIONE ORBITA 2025 In Levare

La stagione si apre il 10 gennaio al Teatro Palladium con Venere vs Adone, rilettura attraverso diversi media e linguaggi del celebre poemetto shakespeariano, nuova creazione di Enzo Cosimi, coreografo tra i più autorevoli e rappresentativi della scena italiana con la collaborazione alla drammaturgia di Maria Paola Zedda.

Il 24 gennaio allo Spazio Rossellini è il gruppo mk guidato dal Leone d’Argento alla Biennale di Venezia Michele Di Stefano a presentare in prima romana Panoramic Banana, un caleidoscopio di danze e immagini immerse in una sonorità ibrida con cui il coreografo crea uno spettacolo vibrante che esplora, nello stile trasversale tipico di mk, nuovi territori sospesi tra l’euforia dell’ignoto e il desiderio di ritorno a una dimensione più selvatica e profonda.

Il primo mese di programmazione chiude con un altro gigante della scena nazionale: Roberto Castello, tra i padri della danza contemporanea in Italia più volte Premio Ubu e direttore di ALDES, il 31 gennaio al Teatro Palladium con la prima assoluta de Il sesso degli angeli, pièce che vede in scena le due danzatrici Erica Bravini e Ilenia Romano a interpretare la partitura asimmetrica e a tratti spiazzante del coreografo, tra il desiderio di centralità dell’umano e i paradossi di nuove tecnologie, mercato e intelligenze artificiali.

Una menzione a sé merita l’autrice e performer Premio Ubu Chiara Bersani, il 7 febbraio allo Spazio Rossellini con Sottobosco, una prima regionale, in cui l’artista nota per la sua ricerca sul corpo politico, ricrea un ambiente immaginifico dove gruppi estemporanei di persone con disabilità diventano comunità. Punto di partenza per la performance è l’immagine di un gruppo di bambini e bambine con disabilità, smarrito in un bosco; suggestione che l’autrice sviluppa attraverso un workshop che precede lo spettacolo nei due giorni prima del debutto diventandone parte integrante, con la collaborazione dell’artista Elena Sgarbossa e della partitura musicale eseguita dal vivo della compositrice Ilaria Lemmo.

Tra le nuove promesse della danza contemporanea europea in cartellone, c’è l’artista napoletana Luna Cenere, per il terzo anno consecutivo ospite della stagione, quest’anno con due spettacoli in collaborazione con Fondazione Musica per Roma/Festival EquilibrioMercurio– il 14 febbraio al Teatro Biblioteca Quarticciolo – nato dall’incontro della danzatrice e coreografa con il sassofonista Antonio Raia; e Vanishing Place – il 17 febbraio all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, Sala Petrassi – lavoro sul rivelare e il nascondere che ha vinto il Premio Nuove Coreografie 2023 della Biennale di Venezia.  

Spazio anche ai nuovi sguardi spettatoriali, che in quest’edizione In Levare coltiva con Da Dove Guardi Il Mondo? di e con Valentina Dal Mas, coprodotto da Compagnia Abbondanza/Bertoni e presentato da Fondazione Musica per Roma/Festival Equilibrio – il 15 febbraio alle ore 19.00 e il 16 febbraio alle ore 11.00 all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, Teatro Studio Borgna. L’artista presenta anche Luisa – il 16 febbraio all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, prodotto da La Piccionaia e presentato da Fondazione Musica per Roma/Festival Equilibrio – pièce Premio Scenario Periferie 2023 nata da un’esperienza laboratoriale in una casa di cura dove ha incontrato la donna che ne diventerà la protagonista. 

L’ultimo appuntamento di febbraio è con la Compagnia Abbondanza/Bertoni, fra le più prolifiche realtà artistiche italiane per le loro creazioni, per l’attività pedagogica e per il forte impegno nella divulgazione dei linguaggi del teatrodanza: al Teatro Palladium il 21 febbraio presenta in prima regionale in collaborazione con Fondazione Musica per Roma/Festival Equilibrio, Viro, una riflessione sull’identità maschile nel contemporaneo,  controcanto della ricerca iniziata dalla storica compagnia con lo spettacolo Femina, presentato nella stagione dello scorso anno.

Sempre al Teatro Palladium il 7 marzo ancora una prima regionale con Les fleurs, creazione ispirata dell’opera di Charles Baudelaire Le fleur du mal, fra le ultime di Michela Lucenti con Balletto Civile, formazione che da anni si distingue nel panorama nazionale e internazionale per la forte dimensione etica. 

Nel mese di marzo ampio spazio è dedicato alla danza internazionale, a cominciare dal primo appuntamento del 13 marzo allo Spazio Rossellini con il coreografo libanese Charlie Prince e la prima nazionale di The body symphonic, performance-concerto che è un’opera meditativa sulle molteplici crisi del Libano negli ultimi anni; seguito dal duo artistico formato dagli spagnoli Akira Yoshida e Lali Ayguadé – al Teatro Palladium il 21 marzo– con Together to get there, riflessione sulla comunicazione non verbale e sull’essenza della natura umana; e dal giovane coreografo israeliano Daniel Ben Ami con Umak che vede in scena la danzatrice Tamar Razin e le musiche del compositore di Tangeri Omar Metioui- il 28 marzo al Teatro Biblioteca Quarticciolo– prova aperta della residenza artistica che è parte del progetto di sostegno alla giovane autorialità 1|2|3 del Susanne Dellal di Tel Aviv, votato da una giuria internazionale, composta tra gli altri dalla la direttrice artistica Valentina Marini.

Sempre nello stesso teatro il 4 aprile è la volta di Giovanfrancesco GianniniFabio Novembrini, e Roberta Racis, artisti associati al Centro Nazionale di produzione Körper, con Vanitas, riflessione sulla vanitas come genere pittorico declinata nel contemporaneo in relazione al macro-tema della crisi del nostro tempo. 

Il 15 e il 17 aprile si ritorna allo Spazio Rossellini per il focus autoriale su Farm in the cave, pluripremiata compagnia di teatro fisico dall’attività ventennale, guidata dal regista e coreografo teatrale e cinematografico Viliam Dočolomanský e residente presso il DOX Centre for Contemporary Art di Praga, che presenta due spettacoli in prima nazionale: Refuge– il 15 aprile, Spazio Rossellini– composizione scenica al confine tra pièce teatrale e concerto che racconta l’incontro di tre personaggi in fuga alla ricerca di un rifugio in un mondo indifferente. E Commander- il 17 aprile- ispirato al fatto di cronaca della cattura del leader di un’organizzazione neonazista internazionale operante online sotto il nome di “Commander”, che la compagnia mette in scena con un progetto composito che comprende una performance, un film d’autore e un’installazione espositiva, invitando ad una più ampia riflessione sul mondo online “abitato” dagli adolescenti.  

Ancora una prima nazionale il 19 aprile al Teatro PalladiumMichael Incarbone, artista multidisciplinare, danzatore, performer e autore debutta con fin che ci trema il cuore, prodotto da PinDoc, una performance sviluppata a partire dall’immagine cangiante e indefinita dell’orizzonte, che agisce come fenomeno musicale sui corpi invitando metaforicamente a guardare “oltre”. 

A chiusura di questa prima stagione lo Spazio Rossellini ospita gli ultimi due spettacoli del cartellone, entrambi in prima romana. Il 9 maggio Decisione consapevole di Roberto Tedesco produzione Körper|Centro Nazionale di Produzione della Danza, lavoro che il coreografo e danzatore definisce una mappa concettuale pensata per guidare le sessioni di improvvisazione, con in scena quattro performer a confrontarsi con le loro scelte in uno spazio vuoto, da riempire e liberare grazie alla consapevolezza e al potenziale delle decisioni, guidati soltanto da quattro parole chiave: Isolamento, Intimità, Comunicazione, Comunità. E Fortuna di Piergiorgio Milano, artista multidisciplinare associato al centro di produzione Orbita |Spellbound formatosi tra l’Italia, il Belgio e la Francia, che in questo lavoro tra danza e circo, paesaggi visivi e sonori, unisce testi cantati e recitati tratti dai capisaldi della letteratura marina come ‘Moby Dick’, ‘Le radici del mare’, ‘Il lungo viaggio’, con la fisicità dei due danzatori\acrobati in scena e le musiche originali dal vivo di Steeve Eton.

Parte integrante del programma degli spettacoli sono come di consueto, i momenti di incontro e di scambio tra il pubblico e i protagonisti di In Levare, artisti e compagnie, gli esperti del settore, i giornalisti e i critici che formano la comunità di Orbita, come stagione e come centro di produzione. Il primo appuntamento in programma è il 21 febbraio alle ore 18.00 al Teatro Palladium per la presentazione del libro Bach allo Zoo. Musica e coreografia nel Novecento tra Europa e Stati Uniti di Stefano Tomassini, critico di danza e Professore Associato di studi di danza e coreografici presso l’Università Iuav di Venezia che nel saggio ricostruisce in modo analitico la ricezione coreografica della musica di J. S. Bach nel XX° secolo; seguito il 22 marzo alle ore 18.30 dall’incontro con Michela Lucenti/Balletto Civile dal titolo Giocasta, restituzione del lavoro di residenza artistica su una delle figure più affascinanti e contraddittorie della tragedia greca.