” Il Giorno dell’Incontro ” – Recensione in Anteprima. Disponibile al Cinema dal 12 Dicembre.

7 Dic, 2024

Il giorno del suo primo combattimento dopo essere uscito di prigione, Mike “Mikey” Flanagan, un pugile un tempo famoso, intraprende un viaggio di redenzione nel passato e nel presente, mettendo a rischio la propria vita a causa di una malattia di cui nessuno è a conoscenza.

Non bisogna aspettarsi un classico film sportivo con momenti galvanizzanti e di ampio trasporto emotivo tra momenti di cadute, allenamenti estenuanti, rinascite gloriose e vittorie eclatanti. Stiamo parlando di una pellicola girata in b/n che punta sulla lentezza e serietà, nell’affrontare prima di tutto i propri demoni e poi solo alla fine quelli esteriori di un combattimento sul ring.

Le performance, prima di tutto quella di Michael Pitt ma anche di nomi illustri come Joe Pesci e Ron Perlman, sono al centro di questa storia crepuscolare che colpisce non con i pugni diretti ma con immagini ricercate che ne esaltano la portata emotiva. La storia è secondaria quasi non importante tutta concentrata in un giorno tra le strade di una città come tante mentre Mikey conta le ultime ore fino all’incontro della serata.

Al centro ci sono quindi luci e ombre non solo della magnifica fotografia del film di Peter Simonite che vengono risaltate dalla peculiare ma perfetta scelta cromatica ma soprattutto da quelle del protagonista e di altri che incontra lungo il suo lento cammino verso il destino. La scelta del bianco e nero vuole amplificare e rendere ancor più chiaro che questo è un film del passato che sfugge alla frenesia dei nostri giorni sia nel suo procedere lento sia nel suo estetismo così magnifico. 

La portata visiva del regista aggiunta alle forti emozioni sommesse e mai gridate bilanciano una sceneggiatura lineare, monotona e classica. forse e solo il suo essere lineare e quindi in parte prevedibile è il suo limite e il carico emotivo e nostalgico va a perdere leggermente di forza e capacità di trasporto. Alla fine, non possiamo certo dire che “Il Giorno dell’Incontro” riesca a colpire il pubblico con un colpo da stenderlo ma le ferite che infligge sono profonde e non facili da curare, rimangono negli occhi e nella mente degli spettatori per molto tempo.

Andrea Arcuri