“Le compagne di Wundt” di Cecilia Zonta è un racconto che ruota intorno a un cupo mistero del passato, è stato primo in alcune classifiche Amazon ed è apprezzato per la storia avvincente e per i rimandi al filosofo e psicologo Wundt, che arricchiscono la vicenda di significati.
La cinquantatreenne Laura Lepore, pubblico ministero presso la procura di Pavia, vive con la figlia Alice, poco più che ventenne. Dalla morte del marito Laura soffre di sindrome da stanchezza cronica ed è molto apprensiva nei confronti di Alice, ragazza in sovrappeso e fragile. Quando Dafne, una ex compagna di liceo di Alice viene trovata strangolata sotto casa, e pochi giorni dopo un’altra ex compagna, Chantal, viene uccisa con lo stesso modus operandi, la preoccupazione di Laura esplode. Chi sta prendendo di mira le compagne di scuola di sua figlia? Al funerale di Dafne, Laura viene avvicinata dalla bidella del liceo che le parla di vecchie storie, di relazioni proibite tra professori e studentesse. E indica un professore in particolare. Laura vuole vederci chiaro e indaga, tra alibi inesistenti e relazioni negati, finché sarà la monografia sul filosofo tedesco, Wilhelm Wundt, considerato il padre della psicologia sperimentale, a farle ricordare un particolare che aveva rimosso, un particolare che ha a che fare con una lettera e “Le compagne di Wundt”.
“Io ti vendicherò” è il nuovo racconto storico di Fiorella Borin, autrice esperta che in questa sua ultima fatica ripercorre alcune vicende del nostro passato più difficile e conflittuale, quello fascista, e ci regala una serrata ricerca in tempo di guerra.
Nel gennaio 1943, durante la ritirata di Russia, un soldato veneziano assiste, impotente, alla morte di un commilitone cui era molto legato: un giovane padre di famiglia mandato lì per punizione, in quanto colpevole di avere raccontato una barzelletta sul duce. Sconvolto, giura di uccidere il delatore che a suo giudizio è responsabile di quella morte. Nell’estate del ‘44, dopo una lunga convalescenza in sanatorio per curare i postumi del congelamento, rientra a Venezia ed è testimone di una crudele rappresaglia tedesca su sette detenuti politici, che esaspera il suo desidero di vendetta. Inizia la caccia al "verme" che si è arricchito vendendo i nomi degli ebrei e degli antifascisti. Riuscirà a trovarlo?
Con “Il giallo vitivinicolo che stavate tutti aspettando” cambiamo atmosfere e ci “tuffiamo” tra le vigne di Brescia, dove due fratelli titolari di un’azienda di distribuzione si trovano in mezzo a un delitto avvenuto in un agriturismo: tra indagini e battute al vetriolo, Andrea Lauro ci presenta due nuovi detective sui generis, ma che di certo non mancano di spirito… in tutti i sensi.
I due soci della Brescia Beveraggi non sono certo dei detective: sono i migliori distributori di bevande di tutta la provincia. Ma alla Tenuta Vinicola Fonsaghi avviene un delitto e loro si trovano in mezzo. Così ecco, a ben pensarci i due soci potrebbero essere anche dei buoni detective. Perché sono svegli. Perché si scambiano battute al vetriolo. Solo che vorrebbero essere da tutt’altra parte.