La fragranza delicata dei fiori di ciliegio, il sole infuocato che finalmente si placa quando incontra il mare, un frutto di melograno abbandonato a terra tra le foglie gialle e scricchiolanti, il silenzio frastornante della prima neve che luccica sotto un raggio di pallida luna. Cento haiku per quattro stagioni più una, per accompagnarci attraverso lo scorrere di un anno che appare interminabile, e invece basta distrarsi ad ascoltare il passettio di un pettirosso sul tatami per accorgersi che se ne è già andato. Lasciandosi ispirare da una delle forme d’arte più affascinanti di sempre, Nicola Magrin interpreta e immagina con la sensibilità e il tratto inconfondibile che lo contraddistinguono il susseguirsi delle stagioni in un Giappone senza tempo, dando vita a un indimenticabile ritratto del Paese del Sol Levante. Un’armonia perfetta tra testo e immagini, che ci avvolge leggera come il profumo delle prime gocce di pioggia e decisa come il sapore dolce del sake.
Nicola Magrin è nato a Milano nel 1978. Ha illustrato e creato gli acquerelli, tra gli altri, per i libri di Jack London, Primo Levi, Tiziano Terzani, Paolo Cognetti, Federico Rampini, Folco Terzani. Tra le sue mostre personali La traccia del racconto, a cura di Daria Jorioz nel 2018 al Centro Saint-Benin di Aosta, e Altri voli con le nuvole, a cura di Lorenza Salomon e Fabrizio Lava nel 2023 a Biella e nel 2024 a Brunico a cura di Giulia Neri. Per la collana dei classici illustrati della galleria Nuages di Milano ha creato gli acquerelli per Il richiamo della foresta di Jack London, Camminare di Henry David Thoreau e una serie per Passi silenziosi nel bosco ispirati alla storia di Hugo Pratt Wheeling. Per Salani ha pubblicato Altri voli con le nuvole.