Una ragazza di 17 anni è già una killer letale. Dopo aver portato a termine una missione in Giappone con qualche imperfezione di troppo, viene sospesa dal servizio dalla sua organizzazione. Incontra però un bambino di 11 anni che è rimasto orfano e quando il bambino viene rapito, la ragazza entra in azione per ritrovare il suo unico amico anche a costo di scontrarsi con il suo mentore e con l’organizzazione segreta di cui fa parte.
Segnatevi questi due nomi; Timo Tjahjanto regista di film action come “The Nights Come for Us” e Aurora Ribero protagonista di questo film.
“The Shadow Strays” offre un gran numero di scene violente piene di sangue, senza cercare di accontentare un pubblico ampio con censure o scene fuori inquadratura. Il film spinge forte sulla sua componente hardcore prendendo spunto da saghe come “John Wick” ma aggiungendo uno stile orientale di un modo di fare cinema che autori come Gareth Evans con il dittico “The Raid” e appunto Tjahjanto sono riusciti a far conoscere al grande pubblico.
Ecco quindi che il regista cambia volto (nel precedente era protagonista Iko Uwais, un nome di rilievo del cinema Indonesiamo) e si affida ad una donna, Aurora Ribero, che nasce come modella per poi passare al cinema per ragazzi ma che potrebbe essere una nuova scoperta per questo genere.
La Ribero incarna perfettamente tutta la furia del film e non si risparmia in niente anche se viene picchiata, accoltellata e gli sparano addosso con ogni arma possibile. L’attrice riesce ad essere credibile nel suo senso di smarrimento iniziale per poi esplodere e farsi arma e soprattutto mezzo espressivo del regista.
E’ inevitabile che si rischia il ripetersi in certe scene e anche la lunghezza del film, parliamo di circa 145 minuti, non aiuta. Stiamo però parlando di un certo modo di fare cinema che fa proprio della sua sovrabbondanza e precisione in certe scene la ragione di esser visto. Se poi lungo il percorso c’è anche la capacità di creare una storia in parte classica ma anche variegata e che tiene alto l’interesse nel suo essere seguita, e questo film ci riesce, allora possiamo dire che il film diventa molto interessante senza stancare .
Andrea Arcuri