” Guerra e Rivolta ” – Recensione. Disponibile su Netflix dall’11 Ottobre 2024

11 Ott, 2024

Ambientata tra il caos della guerra, il film epico accompagna gli spettatori in un viaggio avvincente attraverso le vite di due amici d’infanzia diventati avversari. Il film vede la superstar coreana Gang Dong-won tra i protagonisti di questa sanguinosa saga militare ambientata durante la dinastia Joseon (1392-1910) in Corea è incentrata sulla rottura tra due amici d’infanzia che si ritrovano su fronti opposti. 

Al centro c’è la chiara idea filosofica che tutte le persone sono create uguali e quindi hanno diritto agli stessi diritti e alle stesse libertà. Partendo quindi dal punto di vista di uno giovane schiavo che diventa amico del figlio di un generale. Si porta avanti la tipica storia di opposti per rango che però col tempo si ritrovano su fronti politici e militari. Il tutto con uno stile sontuoso, epico dove gli uomini si muovono prima di tutto per il proprio onore per poi regalarci combattimenti con la spada ben curati che portano ad abbondanti spargimenti di sangue.

Alcune scene di altissimo livello proprio per la sua cura estetica e possiamo dire di avere di fronte uno dei massimi e tipici esempi del cinema orientale famoso proprio per queste caratteristiche. Allo stesso tempo risulta riconoscibile anche una certa difficoltà di fluidità nella sceneggiatura. La stessa amicizia tra i due protagonisti non viene ben approfondita e quindi il pubblico non riesce davvero ad avere empatia lungo i lori contrasti. L’ossessione del re per l’assolutismo monarchico e negazione di tale dottrina, rimane ai margini e poco sviluppata. 

C’è anche da precisare che quello che si vuole raccontare, in termini storici, risulta troppo didascalico e scadenzato da passaggi obbligati e momenti che assomigliano a trattati e poco più. Alla fine quello che ci rimane è un processo di semplificazione di tutto quello che è successo e lasciarci conquistare da immagini impeccabili per la loro bellezza; si consiglia di guardare il film sullo schermo più grande che si possiede.

Andrea Arcuri