Paolo Bufalino viene sicuramente riconosciuto per il ruolo di Andrea nella sit-com “Camera Café” ma è stato anche protagonista di moltissimi spettacoli teatrali, pubblicità e partecipazioni in spettacoli per la televisione e film di successo come “Box Office 3D” oppure “L’ombra del figlio”. Alla sua prima esperienza come giurato del Gallio Film Festival ci ha raccontato le sue impressioni.
Come sta andando questa esperienza?
Siamo contenti del pubblico, la sala è sempre piena soprattutto la sera, ed è una bella occasione poter vedere così tanti film (circa 2 al giorno per 7 giorni). Ovviamente si vedono cose più interessanti di altre, com’è naturale che sia.
Ci racconti com’è il lavoro di giurato visto dall’interno? Immagino che vedere così tanti film vi mette alla prova come gruppo…
Noi come giuria siamo sulla stessa lunghezza d’onda: per quello che ci è realmente piaciuto c’è stato parere positivo ad unanimità così come non c’è stato alcun film che non è piaciuto a nessuno. Al contrario, altre opere hanno suscitato pareri positivi in maggioranza ma con qualche parere discordante, segno che visioni da varie prospettive (competenze diverse dei giurati) possono essere divergenti, e questo è un fattore interessante che senza dubbio arricchisce il confronto e la qualità della selezione. Si sono viste opere prime sia di artisti già con esperienza in altri campi, sia giovanissimi che per la prima volta si sono cimentati nella regia.
Come ti sei trovato a giudicare un film d’animazione che certo richiede un approccio differente?
Quest’anno ci siamo stupiti della presenza di un film d’animazione per cui è stato complesso giudicare in modo classico regia, sceneggiatura, attori, ecc, visto che alcuni di questi fattori hanno peso diverso in questo genere di film. Mi sono trovato a guardare certo la sceneggiatura e la costruzione della storia. Ci sono poche persone coinvolte e molto del lavoro è a carico della regista quindi vai certo a valutare il suo lavoro. Non c’è un vero lavoro di recitazione perché si parla di disegni e credo che il lavoro di doppiaggio può certo arricchire o aggiungere qualcosa all’opera originale. In questo caso c’è da precisare che il dialogo è poco presente ma il target scelto, cioè le scuole primarie, ha portato ad essere messo in scena con un linguaggio molto semplice e adeguato al pubblico di riferimento.
Ovviamente porti all’interno della giuria la tua esperienza da attore. In questo ruolo cosa guardi nei film del festival?
La credibilità, ovviamente contestualizzata al linguaggio del film stesso; quindi ci deve essere uniformità all’interno del mondo creato nel film. Ho visto un paio di attori che interpretavano personaggi differenti in due film differenti, è stato un caso molto curioso.
Hai già partecipato al Gallio Film Festival? Come hai vissuto questo festival da giurato?
E’ il mio primo anno da giurato, l’anno scorso l’ho visto da fuori ed è certo differente a livello d’impegno e di approccio. Ho visto una differenza di risposta proprio in tal senso, quest’anno in un paio di occasioni la sala era talmente piena che non potevano entrare altre persone. Come giurato ho preferito che parlasse il pubblico perché finito il film a me piace metabolizzare quello che ho visto. Infatti, noi della giuria non ci siamo espressi subito dopo ogni visione, ma abbiamo preferito prima ascoltare i commenti del pubblico, il quale ha risposto sempre in maniera molto partecipativa; abbiamo visto esprimere opinioni molto differenti tra loro e ne è scaturito sempre un bel dibattito.
Un ringraziamento a Paolo Bufalino per la sua disponibilità. I nostri complimenti per aver svolto il suo ruolo con occhio critico e al contempo aperto a questa nuova esperienza. Gli facciamo i nostri migliori auguri per i suoi lavori futuri.
Andrea Arcuri