Siamo lieti di invitarvi a un festino scatenato nella campagna italiana. La serie è una commedia dark in stile soap che analizza il tema fin troppo contemporaneo dei conflitti di classe in tempo di pandemia. Siamo a Firenze nel 1348 in piena pandemia da peste nera quando alcuni nobili con servitù al seguito decidono di prendersi una vacanza e rifugiarsi in una villa maestosa per scampare dalla pestilenza. Ma mentre le convenzioni sociali si sgretolano, la lotta per la sopravvivenza si fa dura tra personaggi al contempo astuti e irriverenti.
Basato sul libro di Giovanni Boccaccio, la serie prende spunto da una pandemia (tema purtroppo molto attuale) per parlare di drammi personali e soprattutto di commedia ma nella sua versione più nera e ironica.
Nel suo procedere e in maniera quasi inevitabile quando si usa una comicità non classica e a volte pungente, alcuni elementi funzionano molto bene, altri non decollano mai e una buona parte prendono strade non sfruttate a dovere.
Ognuno dei vari personaggi che ci vengono presentati ha il suo momento di caduta e risalita, attimi in cui vorremmo che finissero molto male mentre in altri passaggi tifiamo per loro ma solo per poco tempo. Insomma la sceneggiatura riesce nel suo intento di presentare personaggi sgradevoli non solo per le loro caratteristiche ma anche e forse soprattutto perché in fin dei conti più simili a noi di quanto vorremmo ammettere. Per alcuni c’è un barlume di speranza? Forse si, forse alcuni di loro meritano la redenzione o magari è il nostro senso di somiglianza che ci fa pensare che tutti (ci) meritiamo la salvezza.
La serie intrattiene il giusto e riesce nel suo intento anche se a volte la voglia di creare troppe situazioni surreali e lasciare i suoi personaggi a totale briglia sciolta gli fa perdere quella lucidità e quella capacità di essere davvero graffiante fino in fondo.
Andrea Arcuri