L’emozionante storia vera di Trudy Ederle, un’inaspettata eroina dello sport che ha sfidato tutti i pronostici stabilendo un record mondiale alle Olimpiadi del 1924 e diventando la prima donna a nuotare per 21 miglia attraverso la Manica.
Il film è di quelli che mettono di buon umore per il suo potere galvanizzante in una storia vera con alcune licenze poetiche, che mette ancora in scena il forte cuore e determinazione del genere umano. Daisy Ridley è perfetta nel ruolo di una donna forte e determinata che sa cosa vuole e non si ferma davanti a nulla. Questa attrice, dopo la saga di Star Wars sta facendo troppa fatica a trovare una sua strada e meriterebbe di essere maggiormente riconosciuta al grande pubblico con ruoli di questo tipo.
Risulta un film che contiene tutte quelle emozioni e quei risvolti narrativi di cui il pubblico ha bisogno guardando questo specifico genere. Girato certo con eleganze un pò scolastiche e rigore fermo senza virtuosismi o fattori inaspettati. Certo questo potrebbe anche essere visto come il suo più grande e unico limite perché la sua prevedibilità e classicismi potrebbero minare il suo trasporto. Altro difetto, questo molto più oggettivo e proprio del film, è la musica troppo invadente che troppo spesso va a sottolineare emozioni già espresse con le immagini.
Il valore produttivo e Daisy Ridley riescono ad amplificare il climax talmente tanto che riescono a tratti a farci scordare alcuni suoi aspetti ed essere coinvolgente al punto giusto da lasciarsi coinvolgere totalmente.
Guardare e vivere lezioni sulla dimostrazione della determinazione e grinta di una persona e in particolare la forza dell’emancipazione delle donne è sempre un ottimo modo per passare un paio d’ore. Il film si lascia guardare con molto piacere e questa testimonianza così ispirata vi darà una straordinaria lezione di vita.
Andrea Arcuri