” Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F ” – Recensione. Disponibile su Netflix dal 3 Luglio 2024 

3 Lug, 2024

Il detective Axel Foley (Eddie Murphy) torna a pattugliare le strade di Beverly Hills. Dopo che la vita di sua figlia è minacciata, lei (Taylour Paige) e Foley fanno squadra con un nuovo partner (Joseph Gordon-Levitt) e i vecchi amici Billy Rosewood (Judge Reinhold) e John Taggart (John Ashton) per svelare un complotto.

Torna Axel Foley che ancora una volta da Detroit si sposta alla soleggiata beverly Hills per seguire un caso o aiutare un amico nei guai. Ne viene fuori una commedia d’azione divertente che punta ai soliti cardini tra battute divertenti intervallate da scene action fuori misura ma che piace tanto al pubblico con l’aggiunta di un cast ritrovato che farà fare ai più nostalgici un tuffo nel passato. 

Certo bisogna partire con le aspettative basse. Quello che ha reso il primo film di questa saga così riconosciuto e di successo è il fatto di esser riuscito a portare qualcosa di nuovo (non il classico buddy-movie ma con alcune modifiche) e soprattutto aver lanciato Eddie Murphy nel panorama cinematografico con la sua verve estrosa e quella risata contagiosa. Qui tutto si ripete, o quasi e proprio quei meccanismi che tanto ci piacciono a lungo andare risultano ripetitivi e non lasciano molto margine alla novità. È un piacere rivedere Rosewood, Taggart e Foley ma sappiamo già che la trasferta di Axel porterà scompiglio a tutti quanti, il solito caso che tutti vorrebbe archiviare ma che solo Foley e pochi altri vedono che sotto c’è qualcosa di losco e quindi via a sospensioni dal corpo di polizia, figlie con cui si ha un rapporto complicato e che poi finiscono nei guai, sparatorie in grandi ville e personaggi che fanno il doppio gioco. 

Eddie Murphy dimostra di avere ancora le carte in regola per tenere l’attenzione e un film su di sé dando al film un po’ di brio mentre cerca di bilanciare le esigenze di un film d’azione moderno con i tocchi di nostalgia che tanto piacciono al pubblico e che certo si aspettano in un’operazione di questo tipo. Risulta ben riuscita quella presa in giro del mondo sfarzoso di Hollywood tra attori mancati e lusso estremo che era presente nel primo capitolo ma che poi si era un po’ perso. 

Questo nuovo capitolo è tutto quello che il pubblico vuole e cerca di riportare non solo Eddie Murphy al suo meglio ma anche un modo di fare cinema che per certi versi è rimasto nel passato e che fatica a trovare una sua vera dimensione se non aggrappandosi all’effetto nostalgia.

Andrea Arcuri