Il film segue le vicende di Mina che si ritrova bloccata e isolata in una vasta e incontaminata foresta nell’Irlanda occidentale. Quando trova un riparo, rimane inconsapevolmente intrappolata assieme a tre sconosciuti che ogni notte sono spiati e perseguitati da misteriose creature.
Dal produttore M. Night Shyamalan il film è scritto e diretto da Ishana Night Shyamalan e basato sul romanzo di A.M. Shine. È proprio il nome, o meglio il cognome dell’autore di film di successo come “Il Sesto Senso”, “Split” o il piú recente “Bussano alla Porta” ad attirare l’attenzione. La giovane figlia d’arte, parliamo di appena 25 anni, mette in scena un lavoro che per molti versi ricorda quello del padre soprattutto nella sua particolare cura con il direttore della fotografia e il sonoro.
La storia è di quelle che non si dovrebbe conoscere molto prima della visione perché si perderebbe buona parte del suo fascino ma non aiuta il fatto che “The Watchers” sia prodotto dal padre che inevitabilmente ne va ad anticipare e amplificare le aspettative. Ne viene fuori una pellicola che in maniera classica si muove molto veloce nella prima parte entrando subito nel vivo per poi andare più lento e buttarsi totalmente nell’atmosfera boschiva tra rumori sinistri e contrasti di luce (per questo si nomina l’ottimo lavoro di fotografia e sonoro).
Per il resto il design delle creature è già visto e risulta convenzionale con poca fantasia e tutto procede in maniera standard già visto in altri film di genere. Quando poi ci si avvia al finale è doveroso far notare alcune assurdità, buchi di sceneggiatura che vanno a intaccare una storia che poteva esser più originale sotto molti aspetti ma anche resa meglio sul fronte di sorprese e risvolti.
Per quanto però “The Watchers” non riesca davvero a distinguersi da altri prodotti e forse senza una certa aspettativa poteva anche esser visto diversamente, c’è da dire che Ishana Shyamalan ha un occhio arguto come regista. Non scritto alla perfezione e manchevole di creare un climax basandosi sulla storia e non sugli espedienti estetici, il film è ben diretto e intrattiene se visto nel suo genere d’appartenenza e senza tante pretese.
Andrea Arcuri