Dopo oltre 30 date, svariati sold out, dopo aver attraversato l’Italia da nord a sud fino ad arrivare oltralpe e in attesa dell’annuncio delle date estive, arriva il 14 maggio al Teatro Martinitt di Milano e il 15 al Teatro de’ Servi di Roma il fortunato tour di Laura Formenti con il nuovo spettacolo Drama Queen, uno spaccato della vita al tempo dei social tra drammi, nuovi trend e vittimismo prêt-à-porter.
Dissacrante, ironica e sfacciatamente onesta, Laura Formenti è una delle più conosciute stand up comedian italiane. Comica, attrice e performer, volto di Comedy Central arrivata al grande pubblico con il monologo “Io se fossi un uomo” a Italia’s Got Talent 2021 (20 milioni di visualizzazioni totali e oltre 1 milione su YouTube), seguitissima sui social e con milioni di clic collezionati, Laura nei suoi spettacoli attraverso l’ironia sfata miti, scardina tabù e luoghi comuni con un umorismo intelligente e provocatorio.
Attraverso la stand up comedy offre punti di vista inusuali su varie tematiche facendo satira sociale, sul palco il suo sarcasmo non ha paura di affrontare alcun tema. Intraprendente quando serve, arguta quanto basta, come una Mrs Maisel moderna racconta le differenze di genere e di sessualità, l’essere single (e cose da non dire), s’immagina uomo e si immagina se Dio fosse donna. Episodi autobiografici e situazioni paradossali diventano il contesto per raccontare donne e uomini, e prendersi gioco attraverso la comicità della società di oggi con tutte le sue contraddizioni, tra politically correct e un sessismo generalizzato.
Nel nuovo spettacolo Drama Queen – scritto insieme a Giuseppe Della Misericordia e Gianluca Ettori, con la collaborazione di Marzio Rossi – Laura sfida il politicamente corretto e affronta i drammi al tempo dei social: dalle persone che fanno morire la nonna (più e più volte) per poter scrivere post accorati, ai tik tokker che realizzano video dagli ospedali; dagli influencer che cambiano patologie con la velocità con cui gli stilisti cambiano collezione, al dramma degli alloggi a Milano visto da un letto a soppalco (guarda il video qui). Racconta Laura: Sul web e nella vita il disagio vende. Ognuno ha una lacrimosa storia di vita da raccontare. I drammi del primo mondo tengono banco e l’unica via di scampo sembra essere l’ironia e l’autoironia. Una domanda continua infatti a girare nella mia testa: se quelli che consideriamo drammi quotidiani fossero semplicemente vita?
Nell’ultimo anno Laura si è dedicata soprattutto al tema dei tabù cercando di comicizzare alcune delle tematiche che normalmente vengono raccontate in tono drammatico. A giugno è uscita la prima puntata del podcast Humor Nero, classificatosi al suo esordio nella decima posizione dei podcast più ascoltati su Spotify. Ogni mese attraverso un’intervista a un ospite sfida i tabù provando ad abbatterne le barriere morali. Scherzando prova a fare chiarezza con ironia su temi attuali e difficili da raccontare, perché “Ridere di ciò che ci fa male… ci fa bene” afferma Laura.
Dall’ aborto con le sue insidie e stigmi affrontato nel primo episodio con Francesca Di Martino, psicologa e curatrice della pagina IVG e sto benissimo; al fenomeno dell’immigrazione visto dal punto di vista del comico Nathan Kiboba che quel viaggio l’ha dovuto affrontare dal Congo. Dal baratro del gioco d’azzardo vissuto attraverso l’esperienza del comico Daniele Raco, al tema della disoccupazione raccontato insieme all’ex speaker Salvo Aiello che dopo essere stato la voce del ciclismo italiano è diventato spazzino, fino all’ episodio con Irene Nonnis su tanatoestetica e morte. Storie e argomenti difficili, trattati con leggerezza e ironia che offrono un nuovo punto di vista nella percezione di certi temi e nuovi spunti su come trattarli.
Ascolta qui il podcast Humor Nero: https://open.spotify.com/