“ Rebel Moon: Parte 1 – Figlia del Fuoco ” Recensione in Anteprima. Su Netflix al 22 Dicembre 2023

15 Dic, 2023

Dopo essersi schiantata su una luna ai confini dell’universo, Kora (Sofia Boutella), una misteriosa straniera dal passato enigmatico, inizia una nuova vita in un insediamento pacifico di agricoltori. Presto però diventerà la loro unica speranza di salvezza quando l’Ammiraglio Noble (Ed Skrein) si presenta da loro pretendendo il loro raccolto. Assieme a Gunnar, un coltivatore dal cuore tenero, Kora riceve l’incarico di scovare i combattenti pronti a rischiare la propria vita per la gente del proprio villaggio.

Il nuovo enorme lavoro di Zack Snyder non nasconde il suo voler emulare la saga di “Star Wars” sotto molti aspetti. Il regista è solito a cimentarsi in opere ardue, dallo stampo estetico molto personale e decisamente altisonante quasi epico per la sua messa in scena. In questa storia che sarà composta da due film, il secondo in uscita ad Aprile 2024, tutto è un rimando e ricordo dei classici snodi narrativi tipici della fantascienza compresi i personaggi caratterizzati da una precisa estetica ed emotiva e una storia di repressione da una tirannia con un manipolo di ribelli.

Zack Snyder non ne risparmia neanche uno di questi snodi e particolarità e anzi li rimarca talmente tanto nel corso delle circa 2 ore e 20 minuti che quasi quasi si dimentica mettendo troppo da parte la sua particolare e tanto riconosciuta estetica. Se state cercando i soliti rallenty che tanto erano riusciti bene in “300” e altre sue opere, rimarrete delusi perché lungo il film ce ne sono davvero pochi. A volte si dice che un suo film, al netto delle scene messe in scena a rallentatore, durerebbe circa 90 minuti. Certamente questa è un’esagerazione ma riportando questo concetto a “Rebel Moon” si può tranquillamente dire che in questo caso il film andrebbe ridursi di circa 10/15 minuti e non di più.

Il film sembra essere composto da un milione di storyboard isolati e soprattutto di bellissimi momenti estetici tra controluce, mantelli che si muovono e sguardi penetranti ma dove il tutto fatica ad unirsi e amalgamarsi a dovere. Alla fine il film scorre piacevolmente e intrattiene a dovere. Questa prima parte è un lungo percorso per introdurre i vari personaggi, alcuni dei quali presentati troppo velocemente con aggiunta alla fine un’enorme battaglia che conquisterà gli occhi del pubblico.

E’ fuori da ogni dubbio che questo lavoro difficilmente porterà nuovi fans al regista ma coloro invece che apprezzano il suo stile fortemente duro e serio, ampolloso e dark troveranno in “Rebel Moon” un prodotto che soddisferà tali caratteristiche anche in assenza di maggior sostanza e di maggior pathos nelle scene d’azione.

Andrea Arcuri