“La Legge di Lidia Poët” – Recensione in Anteprima. Disponibile su Netflix dal 15 Febbraio 2023

13 Feb, 2023

Torino, fine 1800. Una sentenza della Corte d’Appello di Torino dichiara illegittima l’iscrizione di Lidia Poët all’albo degli avvocati, impedendole così di esercitare la professione solo perché donna. Senza un quattrino ma piena di orgoglio, Lidia trova un lavoro presso lo studio legale del fratello Enrico, mentre prepara il ricorso per ribaltare le conclusioni della Corte.


La serie diretta da Matteo Rovere è realizzata in stile semi-procedurale nel senso che ogni episodio vede Lidia affrontare un caso a sé ma con una trama di fonde sempre legata alla sua battaglia nel farsi riconoscere come avvocato. Ogni tanto si sentono alcuni spunti di riflessione legati alla condizione della donna in quel periodo (Lidia non viene riconosciuta come avvocato ed inoltre le donne non possono votare) ma il tutto viene spesso affossato da amori rincorsi, problemi  familiari e omicidi misteriosi. Inoltre a Lidia vengono attribuite due possibili storie d’amore e dovrà quindi scegliere tra questi due personaggi anche se tale aspetto risulta superfluo e totalmente fuori contesto. 


Nulla da dire sul cast anzi, per essere precisi non si può assolutamente contestare la scelta di Matilda De Angelis nei panni di Lidia. L’attrice sovrasta la scena in ogni momento ed è assoluta protagonista incontrastato punto centrale di tutta la vicenda e riesce a farlo con estrema naturalezza e regalando al pubblico un personaggio magnifico e molto profondo. 


Dispiace moltissimo il fatto che tutto viene affrontato in un modo troppo leggero e senza vera incisività. Nella risoluzione dei casi spesso si trovano conclusioni affrettate e senza la creazione di un senso di pericolo che va bene per un prodotto da vedere senza troppe pretese ma visto quello che racconta, si poteva decisamente sfruttarlo meglio.

Alla fine e nonostante non sviluppi il suo vero significato morale, la serie ha il pregio di intrattenere il pubblico e rimane un modo per conoscere una triste realtà riguardo la condizione della donna. Non riesce e non vuole essere davvero drammatica o seria ma la storia (poco) conosciuta di Lidia Poët merita di essere conosciuta e questo rimane sempre un un ottimo spunto per iniziare. 

 

Andrea Arcuri